Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il senso civico e il buon governo

Fonte: L'Unione Sarda
2 settembre 2013

Riflessioni sulla città

 

di Stefano Schirru*

 


Non serve troppo studio: prendi un qualsiasi giornale sardo, in un qualsiasi giorno: pedofilo beccato prima in Piazza Medaglia Miracolosa e poi in Viale La Playa (e sicuramente già a piede libero), appartamenti svaligiati in città da bande ben organizzate, immondizia abbandonata sull'arenile al Poetto o ammonticchiata in via Roma, tanto da far invidia a Napoli, bande di teppisti incendiari, persone che girano armate. Che succede?
Quale è il motivo che ha portato Cagliari a passare da Capitale del Mediterraneo a Regno del degrado urbano? Bisogna capirlo perché la prima cosa da fare è avere la consapevolezza che qualcosa di grave è successo, che ci sono stati dei cambiamenti che hanno portato una città tranquilla a diventare un far west.
Più o meno la metà degli esercizi commerciali del centro hanno chiuso, stanno per chiudere o rimangono aperti con vendite promozionali prefallimentari stile “fuori tutto”. Non è più un solo campanello a suonare l'allarme, ma una intera torre campanaria che richiama tutti alle armi, dall'amministrazione periferica dello Stato sino alla Regione e al Comune. Quindi i cittadini: tutti, perché il problema riguarda ciascuno e tutti e nessuno si salverà dalla desertificazione di civiltà che ci sta avvolgendo, come una tenaglia.
Non mi pare opportuno, in questa sede, affondare la lama nelle carni - già visibilmente decomposte - dell'amministrazione comunale. Non c'è un solo tema scottante per Cagliari che l'attuale Sindaco sia stato in grado di affrontare o avviare a soluzione. Ma questo non lo dice solo il coordinatore cittadino del maggior partito dell'opposizione: lo hanno capito anche i partiti di maggioranza, che, però ahimè non trovano l'energia per reagire. E lo vedono con cristallina precisione i cittadini, di qualsiasi orientamento politico, perché la monnezza non ha colore, ma solo odore.
Vorrei, invece, promuovere una riflessione sul senso civico di noi tutti e sul quadro delle priorità di chi amministra la nostra sicurezza. Quanto del degrado della città è dovuto alla nostra cinica rassegnazione nei confronti di ladri, violenti, sporcaccioni di muri e strada, tiratori di cicche, abbandonatori di lavatrici e materassi? Quanto potrebbero avere vita facile gli incivili che rovinano la vita di tutti e distruggono Cagliari e le sue prospettive, se noi fermassimo con coscienza e unità civile chi butta la mondezza dove non deve, abbandona la macchina dove non è permesso? Quanto potrebbero fare i ladri se ci occupassimo un po' anche del nostro vicino, non solo del nostro troppo piccolo orticello? Se insieme tutelassimo i bambini, e anche quelli degli altri. Se cominciassimo a fidarci di più del nostro prossimo e ricordassimo che siamo una comunità? Alle amministrazioni che rappresentano lo Stato, invece, chiedo: quando riusciremo a evitare di umiliare i buoni cittadini con controlli tanto pervasivi quanto inutili e, come diceva il nobile Amleto, imbracciare le armi contro il mare delle afflizioni e, combattendole, por loro una fine?
* Coordinatore cittadino del Pdl