Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Pronti gli interventi a Pirri»

Fonte: L'Unione Sarda
2 settembre 2013

Il giorno dopo il nubifragio la gente è in strada a spazzare il fango. «Siamo stanchi»

 

L'assessore: lavori per la seconda vasca di raccolta al via


 

Il giorno dopo il nubifragio la gente di Pirri è per strada a spazzare il fango con le scope. Scarpe da tennis imbrattate, le lacrime agli occhi, la notte l'hanno passata in bianco, qualcuno ha perso molto, le recriminazioni sono un fiume in piena, quante volte è successo? «Tutte le volte che piove molto. Non ce la facciamo più. Abbiamo paura, e i danni economici, stanno diventando pesanti». Così, in via Italia, Luisa Pes, titolare di una gastronomia, Maria Grazia Mascia, proprietaria di Acquatek, e i familiari e gli amici che le stanno aiutando a tornare alla normalità.
LE TESTIMONIANZE «Le caditoie sono state pulite», confermano, «ma comunque è stato provvidenziale l'intervento di chi ha scoperchiato i tombini per far scorrere l'acqua. Eppure basterebbe poco risolvere a monte il problema, le amministrazioni che si succedono ne parlano ma non riescono a concludere niente. Prima o poi ci scapperà il morto». Nel “triangolo maledetto” e dintorni, davanti al distributore di benzina, poco prima della cantina sociale di Monserrato, gli uomini della protezione civile e gli operai della De Vizia hanno continuato con le operazioni domenica mattina, comunque sul chi vive per tutto il giorno, perché l'allarme, seppure ridotto, è stato diramato anche per ieri. Sabato pomeriggio è successo il finimondo: un temporale improvviso, un quarto d'ora appena di pioggia forte con tuoni e fulmini, ha messo in ginocchio la città e l'hinterland. «In realtà è stata una bomba d'acqua, dal Sulcis al Campidano», sottolinea l'assessore comunale ai Servizi tecnologici, Pierluigi Leo, «ma tutto sommato il sistema ha retto abbastanza bene, hanno funzionato alla perfezione le centraline elettroniche che segnalano la situazione di pericolo e anche la popolazione era preparata». Certo, ci sono state decine e decine di chiamate ai centralini dei Vigili del fuoco e della Polizia municipale. I maggiori disagi si sono registrati come sempre a Pirri, sott'acqua la zona di via Cabras, chiusa in parte al traffico la strada che porta alla metroferrovia, grande lavoro delle squadre della protezione civile in via del Redentore e via Dolianova.
GLI INTERVENTI L'assessore Leo ammette: «Dobbiamo assolutamente accelerare con gli interventi necessari a far fronte a nuove emergenze. Oltre la pulizia delle caditoie, che a Pirri facciamo due volte l'anno». Nel dettaglio: «È previsto il completamento del collettore “C70” che raccoglierà le acque meteoriche provenienti da Baracca Manna , un'opera mai terminata per la quale inseriremo in bilancio, con l'assestamento, le risorse, circa 3 milioni e mezzo di euro». Ancora: «In settimana apriremo le buste e valuteremo le offerte delle ditte: credo che nel giro di un mese potranno essere assegnati i lavori per la seconda vasca, quella che sarà interrata tra via Stamira e via Bacone e che, insieme all'altra già in funzione, raccoglierà circa 10 mila metri cubi d'acqua». Terzo intervento: il dragaggio del fondo del Terramaini, «intasato in tre punti, uno dei quali proprio lì, nella zona più critica».
I LAVORATORI DEL PARCO Intanto il personale del parco di Molentargius, in una nota fa sapere che «intorno alle 20,30 del 31 agosto, ha cercato di limitare i danni al centro commerciale Le Vele, aprendo le paratoie per smaltire più acqua possibile. Episodi come quello di sabato», prosegue «sono la prova che, a parte l'importanza ecologica delle zone umide, per Molentargius si debba intendere una zona ben più vasta e non vorremmo che di questo ennesimo episodio fosse reso responsabile il Parco stesso che deve sempre fare i conti con fenomeni e fatti che avvengono più o meno lontano dai suoi confini. Ora non resta che attendere una possibile moria dovuta agli apporti, soprattutto di solidi sospesi ed altre cose immonde prodotte altrove e non al Parco, che potrebbero determinare moria di pesci nel Terramaini». (cr. co.)