Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’Imu è legge, con qualche sorpresa

Fonte: La Nuova Sardegna
2 settembre 2013

Senza le coperture scatteranno aumenti di accise e acconti Ires e Irap. Scompare la deducibilità dal reddito d’impresa

di Andrea Di Stefano w

MILANO Non mancano alcune sorprese nel decreto che da ieri è diventato legge, dopo la firma del presidente della Repubblica Napolitano e l'immediata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Nella versione definitiva finita alle stampe del Poligrafico dello Stato è scomparsa la deducibilità dell'Imu al 50% ai fini Ires e Irpef per gli immobili strumentali delle imprese, e viene ripristinato parzialmente l'obbligo di imponibilità ai fini Irpef dei redditi derivanti dalle case sfitte e dai redditi dominicali dei terreni non affittati. Tra le altre novità in extremis del provvedimento, rispetto alla bozza approvata dal Consiglio dei ministri di mercoledì, una molto importante è il ritorno della clausola di salvaguardia indispensabile per garantire gli accordi con l'Unione Europea. La prescrizione è all'articolo 15, e prevede che nel caso in cui gli incassi previsti, 600 milioni per la sanatoria delle slot machine e 925 milioni per il versamento dell'Iva relativa ai pagamenti dei debiti delle Pubbliche amministrazioni, non dovessero risultare pienamente sufficienti, il Ministro dell'Economia e delle finanze provvede, entro il mese di novembre 2013, all'aumento degli acconti Ires e Irap nonché delle accise. Si tratta - secondo gli intendimenti del governo - di misure necessarie per assicurare il conseguimento delle coperture, ma anche delle minori entrate che si dovessero generare nel 2014 per effetto dell'aumento degli acconti per l'anno 2013. Possono invece stare tranquilli i Comuni, almeno per quanto riguarda il 2013: il decreto sancisce, infatti, uno specifico stanziamento di 2,327 miliardi e 75 milioni per il 2014 quando gli incassi previsti dall'Imu sulla prima casa dovrebbero essere coperti con la nuova service tax. In proposito è confermato nel testo del decreto il tetto imposto ai Comuni nella applicazione del nuovo tributo sui servizi. Le amministrazioni locali dovranno tenere conto di alcuni criteri: commisurazione della tariffa sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti; determinazione delle tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea, moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l'anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti; identificare ulteriori riduzioni ed esenzioni. Tra le sorprese del decreto sicuramente il dimezzamento della detraibilità delle polizze vita dalla dichiarazione dei redditi, e la successiva quasi eliminazione delle agevolazioni: il tetto massimo passa dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013, per scendere poi a 230 euro a decorrere dal periodo d'imposta 2014. Dopo le incertezze degli ultimi giorni sui fondi a disposizione, il decreto sullo stop all'Imu conferma completamente lo stanziamento di altri 500 milioni di euro per la Cassa integrazione in deroga. Confermata inoltre la tutela per altri 6.500 esodati per una spesa complessiva di 151 milioni nel 2014 e successivi 432 milioni sino al 2019. Tra le pieghe del provvedimento ci sono altre novità che non mancheranno di far discutere. La Cassa Depositi e Prestiti potrà, dopo aver stipulato una convenzione con l'Abi, finanziare le banche per l'erogazione di nuovi mutui e per interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica.