Consiglio. Manca il numero legale, seduta interrotta su un debito fuori bilancio



Il Consiglio non riesce proprio a finire quello che comincia: se martedì era stata la protesta dei precari a interrompere i lavori, ieri è saltata la votazione per la mancanza del numero legale. Nessuna spaccatura politica, in questa occasione: sul debito fuori bilancio a favore della Opere pubbliche (la società che ha costruito la piscina di Terramaini), i consiglieri dell'opposizione hanno lasciato l'aula, lasciando da soli i pochi rappresentanti della maggioranza che erano rimasti in Consiglio. Il presidente Corsini è stato, così, costretto a decidere di convocare il Consiglio in seconda convocazione: la delibera avrebbe dovuto autorizzare il pagamento di 135 mila euro, stabiliti dopo una transazione con la società che ne aveva chiesto 177 mila per i ritardi nella partenza dei lavori.
Se non altro, ieri l'aula è riuscita ad approvare (all'unanimità) il regolamento sul commercio nelle aree pubbliche scoperte. In pratica, un atto destinato a mettere ordine nel caotico settore dell'ambulantato. Il regolamento recepisce le leggi in materia e fissa i criteri per le attribuzioni delle varie licenze. La parola fine sarà scritta quando verrà approvato il piano delle aree, quello che individuerà i luoghi dove sarà possibile effettuare l'ambulantato e quelli nei quali sarà vietato. «Questo», ha commentato l'assessore alle Attività produttive Paolo Carta, «è il primo passo per trasformare l'ambulantato abusivo in ambulantato regolare». ( mar.co. )

04/12/2008