Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una strada al posto della villa

Fonte: L'Unione Sarda
28 agosto 2013


BARRACCA MANNA. Il proprietario Antonio Bandino: «Potevano cambiare il tracciato»
 

L'edificio sorto abusivamente nel 1980 verrà demolito
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Qualche metro più in la e forse ora la villa sarebbe salva: «Io e mio fratello abbiamo costruito sullo stesso terreno tra il 1980 e il 1982. All'epoca qui non c'era ancora nulla, chi andava a pensare che avrebbero fatto una strada?», racconta Antonio Bandino, piccolo imprenditore edile di sessantasette anni che adesso rischia di vedersi buttar giù la casa, stretta tra i rioni di Monreale e Barracca Manna.
LARGO ALLA STRADA In quel punto, dove ora sorge una palazzina rosa a due piani con giardino di buganvillee, palme, ficus e un cipresso, passerà una strada. Una lingua d'asfalto di poche centinaia di metri, larga quattordici, che collegherà via Verga a via Colleoni. Lo prevede, da più di un decennio, il piano di risanamento di Barracca Manna. Solo che ora, dopo anni di rinvii, tentativi di spostare la traiettoria della carreggiata e pressioni per la revisione del progetto, la demolizione è sempre più vicina: «Dicono che l'ordinanza possa arrivare da un momento all'altro», spiega Bandino di fronte alla casa.
VILLA ABUSIVA Casa abusiva, si intende. Come quasi tutte: così si faceva, tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, qui sulle colline di Pirri. I terreni agricoli dei pastori - alcuni resistono ancora, da queste parti - hanno ospitato un quartiere residenziale fatto di piccole (e meno piccole) ville con giardino. Qualcuno, che aveva in testa una Beverly Hills “de noantri”, si è fatto pure la piscina, anche questa abusiva. Quasi tutti poi hanno ottenuto il condono edilizio.
Quasi tutti tranne Bandino, che ora potrebbe essere uno dei pochi a pagare per le irregolarità di una fetta di città nata spontaneamente prima ancora di essere presa in considerazione da Puc, piani di zona e progetti di risanamento.
IL POLITICO Andrà meglio a Ignazio Schirru, politico di lungo corso, attualmente sulla poltrona della presidenza della Fiera: la strada passerà attraverso il suo giardino, sfiorando la casa. Dovrà abbattere una parte del muro di cinta e una piccola guardiola all'ingresso della proprietà. Secondo lui una soluzione si potrebbe ancora trovare: «Ho raccolto quattrocento firme per fare in modo di modificare la nuova bretella. Basterebbe prolungare la traiettoria di via Pirandello. La strada è stata "traslata" e invece che andare dritta e passare in mezzo a due case, è stata spostata e sorgerà al posto di una di queste».
VERSO LA DEMOLIZIONE Di fronte alla villa di Bandino c'è quella del fratello. Proprio in questi giorni gli operai stanno demolendo un'autorimessa nel giardino. E qualcuno ha pensato che i lavori di demolizione per lasciar spazio alla nuova strada stessero iniziando. Invece ci vorrà ancora qualche mese, forse più, come spiega Pierluigi Leo, assessore ai Servizi tecnologici: «La procedura è stata avviata anni fa ma venne bloccata. Questa strada è molto importante perché alleggerirà il traffico di Pirri. Ora per arrivare a Barracca Manna le auto intasano la zona di piazza Italia. È anche una questione di inquinamento: la quantità di Co2 in quella zona è alta proprio per via delle macchine».
LE TAPPE Prima di aprire il cantiere servirà il sì del Consiglio comunale e della Regione. Tradotto: almeno un anno, salvo ricorsi al Tar. Bandino vorrebbe che la larghezza della strada venisse ridotta per poter ricostruire una piccola casa nel proprio terreno. «Questo lo vedranno i progettisti», dice Leo. Il conto alla rovescia è iniziato.
Michele Ruffi