Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tares, rincari fino al 300%

Fonte: L'Unione Sarda
28 agosto 2013


Allarme degli artigiani sugli aumenti generati dalla nuova tassa sui rifiuti
 

Un salasso per le piccole imprese. In media +17%
Non c'è solo la stangata da 9,2 miliardi che gli imprenditori hanno pagato nel 2012 sotto forma di Imu sugli immobili. Stangata che oltretutto è anche già diventata più pesante grazie a un meccanismo di rincaro automatico. I conti, alla vigilia del Cdm che dovrà rivedere l'intera materia, li fa Confartigianato che lancia un ulteriore allarme: con l'arrivo della Tares alcune piccole imprese artigiane si troverebbero a pagare il 300% in più. Come le pizzerie al taglio, i panifici (93%) o le pasticcerie (181%). Con effetti prevedibili sulle stesse aziende.
LA STANGATA Nel 2012 - spiega Confartigianato - gli imprenditori italiani per l'Imu sugli immobili produttivi hanno pagato 9,3 miliardi, il 39,1% dei 23,7 miliardi di gettito. Ma da gennaio 2013 l'imposta sui capannoni è anche più costosa: l'aumento automatico del moltiplicatore da applicare alle rendite catastali per gli immobili produttivi, ha fatto lievitare il prelievo dell'8,3%, cioè +491,2 milioni per le aziende. Non solo: con la Tares le tasse su imprese e famiglie cresceranno del 17,6%. E si scopre che, rispetto all'Ici, l'Imposta municipale sugli immobili ha generato un maggiore prelievo fiscale di 14,5 miliardi sui contribuenti italiani. A pagare di più, nel passaggio da Ici a Imu, sono stati gli imprenditori. Infatti il 50,6% dei Comuni italiani ha aumentato l'aliquota base da applicare agli immobili produttivi, il 47,9% ha mantenuto l'aliquota base del 7,6 per mille e soltanto l'1,6% dei Comuni l'ha ridotta: con il risultato che l'aliquota media applicata agli immobili produttivi è pari al 9,4 per mille, a fronte del valore base del 7,6 per mille.
TARES Lecose non sembrano migliorare con la Tares. Secondo Confartigianato, l'applicazione del nuovo tributo su rifiuti e servizi provocherà un aumento medio di 26 euro per abitante, pari al 17,6% in più rispetto a quanto avviene con l'applicazione degli attuali tributi sui rifiuti: Tarsu e Tia. I rincari derivanti dalla Tares si sommano agli aumenti registrati in questi anni dalle tariffe dei rifiuti: tra marzo 2012 e marzo 2013 sono cresciute del 4,9%, tra marzo 2008 e marzo 2013 gli aumenti sono stati del 22,1% e, addirittura, negli ultimi 10 anni hanno raggiunto il + 56,6%.
Per alcune tipologie di imprese, l'applicazione della Tares sarebbe un vero e proprio salasso: è il caso delle attività artigiane di pizza al taglio operanti in piccoli Comuni che attualmente applicano la Tarsu e che, con l'introduzione della Tares, subirebbero rincari del 301,1%. Non andrebbe meglio per i laboratori artigiani di pasticceria che pagherebbero il 181,7% in più. Aumenti significativi anche per i piccoli produttori di pane e pasta che nel passaggio da Tarsu a Tares sarebbero costretti a sborsare il 93,6% in più.