Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Con il «nuovo» stadio e la conferma dei big il Cagliari già sogna

Fonte: La Nuova Sardegna
13 agosto 2013

Il precampionato per il team di Lopez si è chiuso in positivo Il salto di qualità è legato a Nainggolan e Astori: resteranno?




CAGLIARI Un Cagliari che piace. Dando qualche certezza in più ai propri tifosi: Diego Lopez, quadrato di suo e con la fiducia del patron, ha un anno di pilotaggio sulle spalle. L’ossatura storica idem. Al quadro col segno più si aggiunge la questione stadio. Meglio – visti i recenti trascorsi a Is Arenas – non gioire in anticipo, ma il rientro al Sant’Elia pare certo. Dall’altro lato, le incognite sulle eventuali partenze. La rosa mostra fragilità dietro e in mezzo al campo. Anche se non dovesse muoversi nessuno, la riflessione è obbligata. Ma se, come pare, da qui alla chiusura del mercato (3 settembre) almeno due big dovessero salutare, la storia si complica. Il dg Nicola Salerno ha un compito decisivo: trovare le pedine - una volta archiviata la salvezza - con forza e qualità per il decimo posto. E magari, saltarlo a piè pari. Dopo quattro anni di altalena, sarebbe la giusta ricompensa per la tifoseria. Cosa funziona. Diego Lopez ha dalla sua un profilo solido: tiene tutti in tiro, conosce al meglio le esigenze di un club di provincia, ha un’attenzione spasmodica per il bel gioco e in particolare la difesa. In più, i dieci mesi alla guida di Conti e soci l’hanno tonificato. Col master di Coverciano alle porte, l’uruguagio ha le carte in regola per essere un signor tecnico. Ha dalla sua giocatori e club. Piace ai supporter, si muove bene e senza frastuoni tra i media. Ma la partita è appena iniziata. Il Sant’Elia. Se tutto fila liscio, dalla conferenza di servizi per lunedì 26, e il Cagliari dà alla municipalità il suo progetto, si prevede la firma della convenzione. Da qui, l’ingresso degli operai nell’impianto di via Vespucci. Fatti due conti, con almeno 5000 spettatori si può ipotizzare il Cagliari al Sant’Elia per domenica 29 settembre con l’Inter. I più ottimisti accorciano di una settimana: il 22, con la Samp. In caso di intoppi, grazie alla trasferta di Udine (a Trieste) del 6 ottobre, della sosta del 13, il 20 ottobre i rossoblù devono ospitare il Catania. Nel primo caso (Inter il 29), la squadra giocherebbe a Trieste - oltre alla Coppa, sabato col Frosinone - con Atalanta (25 settembre) e Samp. Dunque, appena due gare - grazie alla nazionale e alle trasferte con Milan e Fiorentina - al “Rocco”. I punti deboli. Avramov, più Frison, coprirebbero un eventuale addio di Agazzi. Dietro, in attesa di Pisano (2 mesi circa di recupero) Dessena e Perico “coprono” a destra. In mezzo, con Rossettini, Oikonoumou, Ariaudo, Del Fabro e Astori, Lopez è tranquillo. A sinistra, ci sono Murru e Avelar. In mezzo, qualche dubbio viene dai rincalzi: Sampaio, Eriksson e Cabrera possono supplire alle assenze di Ekdal, Conti, Nainggolan e Cossu? In avanti, col poker Pinilla, Sau, Ibarbo e Nené si sta tranquilli. Il punto è: se partono Nainggolan e Astori (tenuto conto che – Lopez dixit - i Primavera Muroni, Demontis e Suella devono maturare), servono due figure pronti-via più altrettanti ricambi. La stagione del Cagliari passa da qui. Mario Frongia