Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

C’era una volta la falange della Dc

Fonte: La Nuova Sardegna
3 dicembre 2008

MERCOLEDÌ, 03 DICEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

Domenica alla Fiera in programma la giornata di celebrazioni del 140esimo anniversario dell’Azione Cattolica



Il movimento è cambiato: meno azione politica e più confronto religioso




MARIO GIRAU

CAGLIARI. Nella storia dell’Azione cattolica diocesana, che celebra il 140esimo anniversario di fondazione, entra alla grande anche il capoluogo isolano. Domenica prossima, alla Fiera, sarà ricordato il connubio spirituale e sociale a lungo intercorso tra l’Ac e la città. Fino agli anni Settanta del secolo scorso, ogni iniziativa originata nelle parrocchie aveva il marchio di questa associazione, scuola di umanità e di vita per diverse generazione di cattolici, che ha preso le mosse nel 1871, in Castello, nel circolo “San Saturnino”. La stessa classe dirigente cagliaritana e regionale uscita dal secondo dopoguerra si era tutta formata nei circoli dell’azione cattolica. Solo qualche nome per ricordare: Efisio Corrias (Presidente della Regione), Agostino Cerioni (Presidente del Consiglio regionale), Enrico Sailis, Salvatore Cara, Lino Lai e Raffaele Garzia (parlamentari), Paolo de Magistris (sindaco).
«Non vogliamo che la manifestazione di domenica - ha detto ieri Andreina Pintor, giovanissima presidente dell’Azione cattolica diocesana (32 anni), durante una conferenza stampa - sia solamente la commemorazione di una storia passata, ma un gettare le basi per un nuova qualificata presenza nella città di oggi e in quella del futuro». È, questo l’obiettivo principale della tavola rotonda e delle testimonianze che caratterizzeranno la mattinata di domenica durante i lavori presieduti dal vicepresidente nazionale, Paolo Trionfini.
Nel pomeriggio, alle 16, è in programma il solenne pontificale, presieduto a Bonaria dall’arcivescovo Giuseppe Mani. L’associazione domenica tenterà anche una rimpatriata generale del mondo associativo. «Abbiamo la responsabilità delle primogenitura - aggiunge Pintor - tra i tanti gruppi formati in diocesi dopo il Concilio. Gran parte dei loro iscritti negli anni Sessanta hanno fatto i primi passi nella nostra associazione. Ecco perché anch’essi devono sentirsi invitati».
Una cosa è certa i grandi numeri che l’Azione Cattolica faceva negli anni Cinquanta e Sessanta non torneranno più. Parlano di un’organizzazione che da sola poteva garantire l’elezione di diversi consiglieri regionali. Nel 1958-59 solo nella diocesi cagliaritana i soci erano 27.510. Nel 1964 superavano quota 29.000. Un’autentica “Falange di Cristo Redentore”, come proclamava l’inno associativo. Il dopo Concilio, il pluralismo dei movimenti, la teologia dei carismi, le contestazioni nei confronti della gerarchia, la fine del collateralismo politico con la DC, la scelta religiosa decisa dall’Azione cattolica, hanno ridotto notevolmente i ranghi. «Oggi l’associazione conta 1311 soci - ha detto Carlo Coccodi - distribuiti in 24 parrocchie, con 589 ragazzi e quasi 200 giovani, 528 adulti. Ma abbiamo altrettanti simpatizzanti che partecipano numerosi alle nostre attività formative».
«Formazione dei laici per una fede matura e collaborazione con la gerarchia - ha aggiunto don Emanuele Mameli, assistente centrale diocesano - sono i capisaldi della nostra presenza in parrocchia. Dove siamo assenti, i parroci sentono la mancanza di un movimento laicale in grado di amalgamare i fedeli per una costruttiva e qualificata testimonianza parrocchiale».