Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sarà necessaria la gara»

Fonte: L'Unione Sarda
12 agosto 2013


I BALNEARI. Per il sindacato Sib le concessioni decadranno
 

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La dichiarazione di guerra è arrivata nel giro di poche ore: «La trovata di portare i chioschi fuori dall'ambito demaniale e posizionarli sulla strada è anacronistica e sarà l'ennesima volta nella quale si arriverà ad un nulla di fatto». Questo il commento del presidente del Sindacato italiano balneari della Confcommercio, Alberto Bertolotti, alla variante al Puc approvata giovedì dal Consiglio comunale. Critiche che l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau ha rispedito al mittente durante la conferenza stampa di ieri in Municipio: «Il sindacato le ha sparate grosse, in quello che sostiene c'è un record di imprecisioni: difficile fare così tanti errori in poche righe».
Il Sib sostiene che lo spostamento dei baretti - che verranno avvicinati alla strada di qualche metro - impedirà agli imprenditori di «utilizzare la proroga sino al 2020 delle concessioni» e li obbligherà a «partecipare a una nuova gara per gli spazi che il Comune dovrà prevedere. Inoltre pensiamo ai residenti: si troverebbero i chioschi sotto casa, con ovvi problemi di convivenza e di privacy. I frontisti e le associazioni di categoria sono già sul piede di guerra pronti a dar battaglia sino alla fine».
Frau difende la variante e precisa che i gestori non perderanno le proprie attività: «Le concessioni saranno sempre sul demanio marittimo. Tutto è fatto nel rispetto dell'articolo 16 delle linee guida regionali, che ci obbliga alla salvaguardia dei diritti acquisiti fino all'intervento della Direttiva Bolkenstein». Dunque: le nuove concessioni saranno in punti dell'arenile diversi, ma avranno gli stessi titolari.
E a chi sostiene che con la vecchia variante, cambiata dopo le osservazioni degli altri enti coinvolti, si sia perso quasi un anno (come sostiene l'opposizione in Consiglio), il sindaco Zedda ha risposto durante la conferenza stampa di ieri: «Abbiamo perso un anno? Chi dice questo non ha fatto nulla per trent'anni». ( m.r. )