Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo scaricabarile attorno al degrado

Fonte: L'Unione Sarda
12 agosto 2013

I casi di via Azuni e dell'ex Cariplo, ma anche i vagoni della Scaffa: tanti vivono in condizioni estreme
 

Tuguri abusivi in pieno centro. Asl e Comune si dicono impotenti
Quindici giorni fa la prima scoperta: nei parcheggi dell'ex edificio Cariplo dieci disperati vivono come bestie. Da allora niente è cambiato, quell'inferno sottoterra è una ferita ancora aperta nel cuore di Cagliari. Dove sono gli assistenti sociali del Comune? Dove la Asl? La disperazione a due passi dal centro, esseri umani costretti a vivere in condizioni indecenti in una città che ha una lunga storia di accoglienza e solidarietà sociale. Il caso di via Sonnino non è isolato. Tre giorni fa in via Azuni è stato sgomberato un appartamento in cui un uomo e una donna da anni abitavano tra escrementi e cumuli d'immondezza. Eppure i vicini più volte avevano segnalato il fetore proveniente da quella casa. E poi ci sono i casi di degrado della Scaffa e dei vagoni dismessi della stazione. E tanti altri nei quartieri di periferia. Situazioni che si trascinano da troppo tempo. Chi deve intervenire per evitare questi casi-limite? Cos'è che non funziona? La risposta definitiva non c'è. O, meglio, ognuno dice la sua e scarica le responsabilità su altri.
IL RIMPALLO «Appena riceviamo una segnalazione interveniamo immediatamente», si difendono alla Asl, che deve vigilare sulle emergenze igienico-sanitarie. «I servizi sociali funzionano», replicano dall'assessorato comunale alle Politiche sociali. Allora perché continuano a saltar fuori angoli nascosti dove il disagio e il degrado hanno raggiunto livelli inverosimili? Scenari da terzo mondo, poco distanti dalle vetrine scintillanti dei negozi, micromondi incastrati tra palazzi borghesi e aiuole ben curate.
L'ASSESSORE «Noi non possiamo agire in maniera forzata, a meno che non ci sia un'ordinanza. Siamo l'ultima ruota del carro, se le persone non accettano il nostro aiuto non possiamo intervenire», spiega Susanna Orrù, assessore comunale alle Politiche sociali. Nell'abitazione di via Azuni, sgomberata tre giorni fa, le norme igienico-sanitarie erano palesemente violate, un uomo e una donna vivevano in mezzo agli escrementi. «Non è il Servizio sociale che deve tutelare l'ordine pubblico, di questa coppia ci stavamo occupando da tempo. Abbiamo cercato di entrare tante volte in quella casa ma non ci è mai stato consentito».
L'ASL E anche la Asl declina ogni responsabilità. «Appena ci è stato segnalato il caso ci siamo mossi», spiega Silvana Tilocca, responsabile del servizio di Prevenzione dell'azienda. «Il nostro dipartimento ha una funzione di consulenza. Non possiamo proporre lo sgombero forzato, è il Comune che deve dare l'autorizzazione». Così a degrado si aggiunge degrado e le storie di emarginazione e abbandono si moltiplicano. «Le realtà drammatiche ci sono, la Asl interviene anche su segnalazione dei cittadini, ancora di più se richiesto dall'amministrazione. Di volta in volta si fanno sopralluoghi per valutare il rischio condizione per la salute pubblica. Il tutto viene poi portato ai Servizi sociali e si valuta il da farsi».
IL CASO EX CARIPLO E la baraccopoli sospesa sull'acqua in via Sonnino? Possibile che non si possa fare nulla? «C'è una proprietà che deve custodire l'immobile - si difende la Orrù -. Il Servizio sociale non è la forza dell'ordine».
Sara Marci