Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’inchiesta Abbanoa si estende ai conti degli ultimi 4 anni

Fonte: La Nuova Sardegna
30 luglio 2013

PROCURA DI CAGLIARI




di Mauro Lissia

CAGLIARI Si allarga l’inchiesta giudiziaria sulla gestione di Abbanoa: all’attenzione del pm Giangiacomo Pilia sono ora i conti che riguardano tre fasi della storia amministrativa della società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato in Sardegna, un periodo che abbraccia gli ultimi quattro anni di attività. Dal 17 luglio 2009 al 4 novembre 2011 presidente dell’organo amministrativo era Pietro Cadau, attuale commissario della Provincia di Cagliari sotto giudizio per abuso d’ufficio e falso insieme all’ex sindaco di Cagliari Emilio Floris per la vicenda dei chioschi-bar del Poetto. Cadau lasciò la poltrona di Abbanoa alla direttrice generale della presidenza della Regione Gabriella Massidda, che la occupò il tempo necessario per gestire la transizione: tre mesi. In quella fase la società passò dalle mani di un consiglio di amministrazione articolato a quelle di un amministratore unico: l’incarico venne affidato il 9 febbraio 2012 a Carlo Marconi, ingegnere civile, che lo accettò due settimane dopo. Secondo le testimonianze raccolte fino ad oggi dal pm Pilia, è nell’arco di quest’ultimo quadriennio che sono maturate le decisioni sulle quali la Procura intende indagare con le ipotesi di peculato e falso in atti pubblici. Decisioni assunte, stando a quanto emerso, dal direttore generale Sandro Murtas, il solo ad aver tenuto saldo in pugno il timone della società fin dalla sua costituzione. Decisioni che finirebbero però per coinvolgere il consiglio di amministrazione sotto la presidenza Cadau e gli amministratori successivi, fino ad oggi. È chiaro che la Procura valuterà ogni passaggio tecnico della vicenda, senza escludere il comportamento del collegio dei sindaci e del revisore legale. L’impressione è che il pubblico ministero sia orientato a circoscrivere per ora l’indagine a un periodo definito per affrontare i problemi rilevati nelle relazioni degli organismi di controllo, problemi gravissimi: si va dall’uso dei contributi regionali destinati alle infrastrutture idriche per la copertura delle spese correnti, all’inserimento nel bilancio di Abbanoa di crediti inesigibili per una somma complessiva che potrebbe sfiorare i duecento milioni di euro. È stato il revisore legale Michele Caria a scrivere nell’ultima relazione sul bilancio 2012 che lo strumento contabile è illeggibile perché mancano elementi essenziali di valutazione. Secondo gli organismi di controllo il direttore generale avrebbe tenuto riservata parte degli atti amministrativi negandone la consultazione persino ai sindaci. Una scelta sulla quale il pm Pilia intende fare chiarezza, approfondendone le ragioni. Nei prossimi giorni andranno avanti gli esami di persone informate sui fatti, a settembre la Procura potrebbe trarre le prime conclusioni sull’inchiesta. (m.l)