La sabbia “pettinata” all’alba, anche ieri, dalle macchine grigliatrici mostra la spiaggia del Poetto perfetta e accogliente, senza neanche un rifiuto, pronta per essere goduta. Un panorama totalmente diverso è quello visto alle prime luci dell’alba nelle aree confinanti con il litorale. Prese d’assalto da quel popolo della notte che fa baldoria fino a tardi: dal parcheggio asfaltato di Marina Piccola fino al parcheggio di via Fiume, lo spettacolo è palesemente da infarto. Appena sotto la Sella del Diavolo i cassonetti non mancano, solo non vengono utilizzati. C’è chi preferisce gettare i sacchi di immondizia per terra, senza troppi complimenti. E se passeggiando nel viale Poetto si possono trovare, gettate ai lati, spiaggiole mezzo rotte, bottiglie di vetro e maxi sacchi di rifiuti, la reale portata dell’inciviltà notturna si palesa nel parcheggio prima dei “cad - dozzoni ”. Una distesa infinita di bottiglie di birra, liquori e superalcolici, alcune frantumate, altre perfettamente integre. L’assurdo pavimento dei rifiuti è completato da una marea di bicchieri di plastica, cartacce e addirittura due palloni sgonfi, possibile epilogo di improvvisate partitelle notturne tra le macchine parcheggiate, terminate chissà come. Allora, ancora prima delle otto del mattino, quando sono ancora poche le persone che raggiungono il Poetto, tre camion della De Vizia e una squadra di dieci operatori ecologici ripuliscono tutto, muniti di mega pistole che sputano aria, unico modo per concentrare in una zona ristretta quelli che alla fine saranno un bel po’ di chili di rifiuti. Da un lato – quello spiaggia – il Comune ha aumentato i controlli, con vigili urbani in borghese pronti a staccare multe se una persona getta uno spillo sulla rena. Ma il problema del rifiuto selvaggio sta anche dal lato opposto del mare. P. R.