Rassegna Stampa

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Rebus Su Stangioni, Zedda propone due nuove aree. Con l'ombra dei ricorsi

Fonte: web Castedduonline.it
26 luglio 2013

Il nuovo quartiere

 



di   Federica Lai


 


Rebus Su Stangioni. Il sindaco propone due nuove aree in alternativa al quartiere ai bordi della 554: via Po, e la zona dell’ex mercato ortofrutticolo, all’inizio di viale Elmas. I proprietari e le cooperative valutano la proposta e chiedono un incontro con Zedda, che slitta da mesi. Intanto per oggi è prevista una conferenza stampa indetta da Confcooperative, dove verranno esposte le azioni che intendono intraprendere per tutelare i propri interessi. Se non si troverà una soluzione a breve probabilmente si ricorrerà a vie legali. “L’impressione è che non si voglia affrontare il problema”, dice Paolo Laconi, del gruppo dei lottizzanti.

Quella di Su Stangioni è una questione che si protrae da sette anni, dal 2006. Da quando l’amministrazione, tramite delibera, chiedeva ai privati di avanzare proposte di attuazione di piani di zona per l’edilizia economica e popolare. Si decise di individuare alcune aree tra cui, appunto, quella di Su Stangioni. Nel 2011 la Giunta Floris dà il via libera al piano particolareggiato della zona. Allo stato attuale mancano la Valutazione ambientale strategica, e l’ok del Consiglio comunale. Ma lo stesso Zedda ad aprile, rispondendo a un’interrogazione del consigliere del Pd Andrea Scano, ha frenato sul progetto, proponendo alle cooperative altre aree in città. Precisamente in via Po e nell’ex mercato ortofrutticolo di viale Elmas. Una proposta che però non va bene ai proprietari “perché – precisa Paolo Laconi – verrebbe a mancare il principio di ecosostenibilità dal punto di vista urbanistico”. Valutazioni che le cooperative vorrebbero esporre al sindaco Massimo Zedda in un incontro che slitta ormai da mesi.

In ballo ci sono 180 milioni di euro di investimenti, e 150 persone che hanno acquistato altrettanti lotti.  Un quartiere che potrebbe ospitare 2600 persone in uno spazio di 300 mila metri cubi, e con una ricaduta occupazionale stimata per 2500 unità. Un quartiere pedonale con sette ettari di verde, servito la metropolitana leggera, e due torri destinate ad uffici e attività commerciali. Un progetto ambizioso su cui le cooperative hanno investito e ora vogliono che la questione venga risolta. Oggi, in una conferenza stampa in piazza Salento, faranno sapere che azioni vogliono intraprendere per tutelarsi.