Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tre anni senza l'Anfiteatro romano

Fonte: L'Unione Sarda
26 luglio 2013


Per l'opera di smontaggio della “legnaia” già spesi 318 mila euro, ma è stato fatto meno della metà
 

Non esiste un piano di recupero, difficile che riapra prima del 2016
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Primavera 2011: cala il sipario all'Anfiteatro romano. Il sindaco appena eletto e la sua Giunta promuovono un'inedita politica culturale, raccolgono l' invito della Soprintendenza ai beni archeologici e sprangano il più bello spazio per spettacoli della città. Anzi, l'unico. «Il monumento è stato stuprato, lo riporteremo al suo antico splendore, sarà di nuovo un luogo per la cultura, il cantiere? Ovviamente visitabile. Cari cittadini, operatori e turisti, abbiate pazienza, è una giusta causa, vedrete che meraviglia quando inaugureremo un'altra esistenza del più importante edificio pubblico della Sardegna romana».
2013: si è aperta la terza stagione estiva dell'Anfiteatro chiuso. In due anni e oltre sono stati spesi 318 mila euro: per lavori veri e propri 230 mila circa, il resto per spese per onorari professionali e indagini, contributi all'autorità di vigilanza e imprevisti. Questa prima tranche di «decostruzione degli allestimenti, palco, platea e primo anello» terminerà all'inizio di agosto e non concluderà neppure la metà del progetto complessivo. Mancano secondo e terzo anello, la torre faro, il percorso antincendio. A oggi non esiste un calendario delle tappe dell'ulteriore smontaggio, né un piano dettagliato del recupero e del ripristino della viabilità interna. La relazione tecnica allegata alla delibera comunale del 7 febbraio 2012, sottolinea che «lo studio si propone l'eliminazione dell'allestimento - strutture realizzate in legno lamellare e acciaio che riproducevano l'originario profilo laddove l'attività di cava e del tempo l'avevano distrutto - rimandando a successive determinazioni e indicazioni la definizione delle scelte e della azioni per un successivo restauro o riutilizzo del bene». Insomma, sembra si sia partiti in quarta senza sapere bene dove andare.
Nel programma triennale delle opere pubbliche annunciato nei giorni scorsi da Massimo Zedda (e ribattezzato senza troppa fantasia dall'opposizione “libro dei sogni”) ci sono finanziamenti regionali (con la legge 37) per 1 milione 318 mila 619 euro, il grosso (1 milione 098 mila euro) nel 2015. Significa che, se per assurdo la pubblica amministrazione riuscisse a rispettare gli impegni, di riapertura dell'Anfiteatro si inizierebbe a parlare concretamente fra tre anni.
Per l'ultima edizione di Monumenti aperti, maggio scorso, l'accesso è stato consentito per due giorni. Due mesi fa le commissioni Cultura e Lavori pubblici hanno fatto un sopralluogo nel sito e i consiglieri di maggioranza e minoranza si sono accapigliati davanti ai giornalisti. L'assessore Luisa Anna Marras ha spiegato che le intenzioni sono: «Riqualificare il bene e inserirlo in un contesto di rilancio e recupero di tutta la zona; fare le sistemazioni per valorizzarlo; utilizzarlo per piccoli spettacoli». Già, ma quando?
Cristina Cossu