Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Finita l’emorragia di residenti

Fonte: Sardegna Quotidiano
25 luglio 2013

La mappa

 

A leggere in positivo i dati, la notizia è che Cagliari è accogliente con gli stranieri. A guardare i numeri da un’altra prospettiva si scopre che il centro storico, salvo Castello, non si sta spopolando, anzi: gli abitanti dei vecchi rioni sono aumentati. Ma l’incremento, mentre i cagliaritani fuggono verso l’hinterland, c’è solo grazie a loro, agli stranieri, appunto. Le schede dell’atlante demografico del Comune per il 2012 riportano nel dettaglio tutti i numeri della città: residenti per quartiere, percentuali di anziani, sposati, single, maschi e femmine, presenza di extracomunitari, la loro provenienza. Tutto aggiornato al 31 dicembre dell’anno scorso. Negli ultimi dieci anni l’andazzo era sempre lo stesso: emorragia di residenti, trasferimenti continui verso l’hinterland a caccia di case a prezzi accettabili. Pur rimanendo una città per vecchi, il 2012 ha fatto segnare una battuta d’arresto e, inaspettatamente, la tendenza è cambiata. Certo, dai 165.405 abitanti registrati nel 2002 si è passati a 156.538: circa mille in meno all’anno, se si fa una media. Ma tra il primo gennaio e il 31 dicembre del 2012 sono aumentati, passando da 156.289 a 156.538. Poca roba, ma almeno segno che lo spopolamento si è fermato, o è stato tamponato.

È dall’analisi delle tabelle suddivise per i 31 quartieri che emerge come cambia la città. La zona che si è popolata di più, tra il 2011 e il 2012, è Stampace, da 6.643 6.954 abitanti, dove si è invertita la tendenza alla fuga e ci sono addirittura più residenti che nel 2002, quando erano 6.923. Rispetto a dieci anni fa cresce anche la Marina: allora ci abitavano in 2571, adesso 2680. Trend positivo anche a Villanova: 6072 residenti nel 2002, ora sono 6216, ma nel 2009 erano scesi fino a 5939. Castello pare quartiere condannato a rimanere deserto, i numeri sono in calo costante, fino agli attuali 1453 abitanti. Sul lungo periodo la crescita maggiore si registra per Is Campus-Is Corrias, che non è solo alla periferia di Cagliari, ma addirittura a quella di Pirri: dieci anni fa ci vivevano 2146 persone, adesso 3493, mentre nell’ultimo anno ha perso abitanti Barracca Manna, lì accanto: è il quartiere che ha fatto registrare la riduzione percentuale maggiore (da 2.231 a 2.139 abitanti). Molti dati vengono influenzati dall’arrivo di abitanti di altre nazionalità: la popolazione straniera, che non fa registrare crescite come quelle di altre città, soprattutto del nord, si è comunque triplicata in dieci anni: i non italiani nel 2002 erano 1.981, adesso sono 6.658, con 759 nuovi arrivi nell’ultimo anno. Se l’aumento percentuale maggiore è quello di Barracca Manna (più 575 per cento), è più facile vedere facce straniere affacciate ai balconi del centro storico: 758 risiedono a Stampace, 792 a Villanova, 343 alla Marina. Castello non si smentisce nemmeno in questa classifica: solo 83 non italiani. La maggior parte, in tutta la città, sono asiatici, mentre gli africani occupano il secondo posto. E. F.

COGNOMI PRIMO MELIS E FILIPPINI DA RECORD

Il cognome più diffuso a Cagliari è Melis: lo portano 2.085 residenti, il 13 per cento della popolazione totale. A seguire ci sono 1.645 Sanna, 1.511 Piras, 1.405 Serra, 1211 Meloni, 1197 Loi, 1157 Mura, 1147 Lai, 1120 Murgia, 1019 Pinna, 1017 Manca, 982 Carta, 964 Cocco, 864 Pisano, 863 Boi, 862 Floris, 853 Puddu, 848 Dessì, 810 Orrù, 790 Usai, 762 Porcu, 705 Mascia, 665 Fadda, 653 Vacca, 642 Marras, 642 Atzeni, 633 Murru, 629 Zedda, 619 Masala, 605 Mulas. Al vertice della classifica dei cognomi stranieri ce ne sono due filippini, Mendoza e Albuera, che insieme prendono oltre il 32 per cento della popolazione straniera presente in città. E chi si aspetta i cinesi almeno sul podio rimarrà deluso, perché al terzo posto ci sono gli indiani Singh e al quarto i bosniaci Sulemajonovic. Ancora un altro cognome filippino, Hernandez, sulla carta d’identità di 61 persone, per arrivare alla Repubblica popolare cinese, con 60 Chen e poco più di 50 Hu. Eppure sono economicamente più forti.