Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Le donazioni non bastano «Serve nuova solidarietà»

Fonte: Sardegna Quotidiano
25 luglio 2013

ALLA CARITAS

L’APPELLO Il cibo arriva dai supermercati, ma non basta. Don Marco Lai: «Anche chi può poco, può fare molto»

«C’è un pescivendolo di Cagliari che, erede di una promessa paterna, ogni settimana ci porta pesce fresco». Funziona anche così il motore che muove la macchina della solidarietà della Caritas. Ma la benzina non basta mai e il ramo della Chiesa che si occupa degli indigenti ha lanciato un grido d’allarme per incrementare le donazioni. «I beni principali che servono sempre sono pasta, pelati, parmigiano, zucchero, caffè, biscotti e merendine - spiega Aldo Piano, referente del servizio mensa della Caritas che offre cinquecento pasti al giorno - ma abbiamo sempre bisogno anche di stoviglie monouso come piatti, bicchieri, tovaglioli e posate perchè le scodelle in ceramica le usiamo solo per la colazione, per il resto abbiamo una lavastoviglie ereditata nel 2005 che il suo dovere l’ha fatto, ma non possiamo certo pensare a un acquisto di questa portata». Perché quando la Caritas ha aperto la mensa in via Sant’Ignazio «fornivamo 12 colazioni», mentre ora i volontari sfamano per tre volte al dì centinaia di persone in difficoltà, prevalentemente cagliaritani, e ogni giorno volano via quaranta chili di pasta. I tagli ai fondi aumentano come il numero di indigenti e le scorte non bastano più. «Anche chi può poco, può fare molto», sintetizza così la richiesta d’aiuto il direttore della Caritas don Marco Lai. «È fondamentale in un momento così difficile incentivare la corresponsabilità civile e tornare alla cultura del dono - spiega - bisogna prestare attenzione al vicino di casa, perché le persone in difficoltà sono in grande aumento ed è necessario cambiare passo: il pubblico, nonostante gli sforzi non ce la può fare e bisogna ritornare alla solidarietà tra vicini, una rete di suddidiarietà come in tempo di guerra». Alle porte della Caritas c’è sempre qualcuno che bussa, per chiedere un letto, un pasto, un aiuto per le bollette o per i debiti.

LA CATENA DELLA SOLIDARIETÀ « L’intervento pubblico è insufficiente rispetto ai numeri crescenti della povertà, rispetto al numero di persone senza fissa dimora - spiega - il privato è in crisi, ma è necessario rilanciare la catena della soldiarietà. Non solo per chi si rivolge alla Caritas, perché la dignità si salva a casa prima che si finisca col rivolgersi alle mense». E sono tanti i cagliaritani che si rivolgono in viale Sant’Ignazio per avere un pasto caldo. «Ogni settimana andiamo al mercato ittico e a quello ortofrutticolo dove diversi operatori collaborano con noi fornendoci alimenti - spiega Aldo Piano - e un aiuto fondamentale ci viene dalla grande distribuzione che fornisce i cibi in scadenza, quelli che non possono più essere venduti, ma si possono ancora mangiare». Si tratta del progetto Alimentis, che segue l’esempio del Last Minute Market, uno spin off dell’Università di Bologna. In Sardegna il progetto è curato dall’Agenzia regionale del lavoro. «È un progetto che coniuga la sostenibilità ambientale e la solidarietà - spiega il direttore Stefano Tunis - è terminata la fase sperimentale e abbiamo deciso di rifinanziarlo perché abbiamo visto gli ottimi risultati che ha portato alla Caritas». Sono già 21 gli accordi siglati con i privati (tra i quali Conad, carrefour e Gieffe) e sono imminenti quelli coi principali Comuni dell’Isola. «I prodotti alimenari prossimi alla scadenza hanno una vita più lunga di quella indicata sull’etichetta - in media durano ancora un mese - con il progetto Alimentis, gli imprenditori li donano e così producono meno rifiuti, risparmiando sui costi di smaltimento - spiega il direttore dell’Agenzia generale del lavoro. In questo modo da una parte si offrono i pasti a chi ne ha bisogno, dall’altra diminuisce il costo sociale per la gestione del rifiuto umido e c’è un risparmio per i venditori. Circa il settanta per cento dei pasti della Caritas sono garantiti da questo sistema». Marcello Zasso marcello. zasso@ ardegnaquotidiano. it