Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Marina, storia di una piazza mai nata

Fonte: L'Unione Sarda
2 dicembre 2008

Centro Storico. Don Mario Cugusi: «C'è un progetto, mancano i finanziamenti»

La chiesa di Santa Lucia, demolita nel '47, è una discarica

«Aspettiamo un finanziatore», racconta don Mario Cugusi, parroco di Sant'Eulalia.
E pensare che nel 1947, quando le ruspe comunali demolirono la chiesa di Santa Lucia - tra via Sardegna e via Barcellona, cuore della Marina - c'era appena il tetto da rifare. Il resto della struttura, costruita nel '600, era intatto. L'amministrazione di allora (guidata dal sindaco Crespellani) decise di raderla al suolo per allargare la strada e realizzare un grande viale di collegamento tra il Largo Carlo Felice e viale Regina Margherita. E magari, «in futuro faremo anche una piazza», si pensò.
Invece l'idea del boulevard divenne uno dei tanti aborti urbanistici della città (anche perché nel frattempo si è costruito intorno, a partire dal consiglio regionale), e sessantun anni dopo la piazza è una piccola discarica con vista sugli scavi archeologici. Vecchi scaldabagno, assi di legno, c'è anche il paraurti di un'automobile. Con buona pace dei programmi di recupero.
LA PIAZZA CHE NON C'È Un progetto, in realtà, esiste. L'ha preparato un architetto del quartiere: pavimentazione in pietra, panchine e luci di fronte ai resti della chiesetta, di cui rimane ancora una cappella laterale e il matroneo. Peccato che manchino i soldi per aprire i cantieri. «Aspettiamo di trovare un finanziatore», racconta don Mario Cugusi, parroco di Sant'Eulalia, a cui spetta la «proprietà morale» dell'area. Quella formale, è ancora intestata alla confraternita della Santissima Trinità e del preziosissimo sangue di Nostro Signore Gesù Cristo . Anche se l'associazione spirituale non esiste più dagli anni '60. «La Curia ha avviato le pratiche per il passaggio dei beni alla nostra parrocchia: dovrebbe diventare un bene della città. In fondo è la chiesa più antica del quartiere». Il sogno parla di una «piazza archeologica che diventi il punto di riferimento degli scavi del quartiere». Perché oltre a quelli - che verranno - di Santa Lucia, ci sono i percorsi - già finiti - della parrocchia di San'Eulalia.
QUESTIONE DI SOLDI Prima bisognerà andare a caccia di fondi: servono tra i 350 e i 400 mila euro. Per ora l'unica istituzione ad aver speso soldi per Santa Lucia è la sovrintendenza ai beni architettonici: 42.495 euro, spesi per dei lavori iniziati ad agosto 2007 e finiti qualche mese dopo. «Abbiamo ripulito l'area, messo in sicurezza quello che rimane della chiesa e impermeabilizzato il tetto. Poi sono finiti i soldi del Ministero», ricorda Gabriele Tola, numero uno degli uffici di via Cesare Battisti. L'idea di fare una piazza risale agli anni '50 ed è ancora attuale: non è un caso se è l'unico pezzo del quartiere a non avere la pavimentazione in pietra. Il progetto di recupero, elaborato da un architetto residente nel quartiere, prevedeva una spesa di circa 380 mila euro, ma non si è mai trovato un finanziatore». Privato, si intende. Si parlò della Fondazione del Banco di Sardegna. Ma i contatti sono fermi da tempo.
LA DEMOLIZIONE Morale: dopo più di mezzo secolo la grande piazza della Marina è ancora un miscuglio di rifiuti protetto da una recinzione di legno. «Quando è stata demolita, la chiesa era in buono stato, i bombardamenti della seconda guerra mondiale avevano danneggiato solo il tetto. Ma è stata buttata giù lo stesso, come tante altre costruzioni cagliaritane». E come tante, è rimasta così. Un rudere.
MICHELE RUFFI

02/12/2008