Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il pm: «Rinvio a giudizio per Ada Lai»

Fonte: L'Unione Sarda
23 luglio 2013


Qualche mese fa la Corte dei Conti ha condannato l'attuale capo di gabinetto della presidenza alla Regione
 

L'ex dirigente comunale risponde di peculato per la vicenda “abitare assistito”
Dopo la condanna della Corte dei Conti è arrivata la conclusione dell'inchiesta penale nei confronti dell'ex dirigente comunale alle Politiche sociali Ada Lai, finita sotto indagine per la vicenda del progetto “Abitare assistito”. Il pubblico ministero Gaetano Porcu ha chiesto il rinvio a giudizio dell'attuale capo di gabinetto della presidenza in Regione per peculato.
Si parla di cinque appartamenti in via Cornalias destinati a ospitare soggetti con problemi psichiatrici per i quali, secondo i giudici contabili prima e la Procura adesso, il Comune aveva pagato alla ditta Baldinu Costruzioni il triplo del prezzo di mercato - 96 mila euro anziché 36 mila - per locali non conformi ai requisiti del bando e rimasti sempre inutilizzati. Per la Corte dei Conti, che qualche mese fa ha condannato Lai al pagamento di 255 mila euro di danno erariale, c'era stato uno spreco di denaro pubblico pari alla cifra che il Comune spese per l'affitto delle case.
La perizia disposta frattanto dal pm nella parallela inchiesta penale sosteneva anche che «il Comune di Cagliari avrebbe dovuto prendere in locazione i cinque appartamenti liquidando alla ditta 36 mila euro all'anno, non 96 mila». Tra le discrasie, l'inclusione nel calcolo «del locale di sgombero nel piano interrato» e degli «spazi comuni quali scale e spazi di manovra: anche questi estranei alle finalità di destinazione». E il prezzo di mercato indicato - 3 mila euro al metro quadro - «è ben al di sopra dei valori di riferimento della zona».
Ada Lai, secondo i giudici contabili, aveva «agito in piena autonomia in tutte le fasi della procedura: nella scelta del contraente, nella determinazione delle caratteristiche tecniche degli immobili da reperire sul mercato, nella valutazione di idoneità di quelli proposti dalla ditta Baldinu, nell'attestazione di congruità del canone richiesto dall'impresa, nella stipula del contratto e nella liquidazione dei canoni di locazione». Ma l'iter seguito «soprattutto nella fase della valutazione della congruità dei canoni era del tutto avulso dalla normativa che regola l'attività contrattuale della pubblica amministrazione, così come evidenziava una totale indifferenza verso le ragioni economiche del Comune». (an. m.)