Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quando il mare è un nemico

Fonte: L'Unione Sarda
23 luglio 2013


Gli effetti del ripascimento: al confine tra Cagliari e Quartu le zone più pericolose
 

Poetto: i rischi tra vento, correnti e sabbia instabile
Al confine tra Cagliari e Quartu, il Poetto fa paura. È il tratto di mare più pericoloso. Qui si concentra il maggior numero di soccorsi ai bagnanti in difficoltà tra le onde o traditi da buche e voragini sul fondale: persone salvate grazie al pronto intervento dei bagnini o degli uomini della Capitaneria di porto. Proprio in questo punto domenica pomeriggio tre giovani hanno rischiato di affogare.
PERICOLI IN AGGUATO Ma sarebbe un errore piantare la bandierina con il simbolo “pericolo” solo in questo punto della spiaggia cagliaritana. Le mareggiate e le correnti, soprattutto quando soffia un vento di terra, smuovono i fondali sabbiosi, scavando buche e voragini improvvise creando pericoli imprevedibili. Se poi si aggiunge l'imprudenza dei bagnanti, anche con l'acqua di mare a un metro d'altezza si possono correre rischi.
DOPO IL RIPASCIMENTO Già in passato si era affrontato l'allarme “buche e voragini” al Poetto. Gaetano Ranieri, professore ordinario di Geofisica, aveva dato una spiegazione scientifica a un fenomeno naturale reso più pericoloso e più frequente da un fenomeno innaturale: il ripascimento. «Le dune sottomarine», aveva evidenziato Ranieri, «si sono formate con lo spostamento del famoso gradone. Quello, per capirci, che dopo il ripascimento ha fatto sì che prima di arrivare in acqua occorresse fare una piccola discesa. Il mare col tempo si è ripreso quella sabbia che è finita sul fondo marino coprendo, peraltro, la poseidonia, cioè la vita del mare. Questa sabbia a causa delle correnti si sposta formando voragini e vortici causati dal moto ondoso che va in direzioni diverse.
CORRENTI MARINE A seconda delle correnti, aveva spiegato il geofisico, si possono creare molte o poche voragini lungo tutto il litorale: «Il fenomeno cesserà quando la spiaggia sarà modellata dalle correnti. Quando ciò accadrà il mare si sarà ripreso tutti 360 mila metri cubi di sabbia ripasciuta nel 2002. Serviranno ancora alcuni anni. Ragionando sulle statistiche e sulla sua “struttura”, la spiaggia dei Centomila è meno pericolosa di tante altre. Soprattutto le prime fermate, al riparo dai forti venti di mare grazie al muro naturale della Sella del Diavolo, sono meno soggette alle correnti marine e alle mareggiate. Più ci si allontana dal porticciolo di Marina Piccola e più aumentano i possibili pericoli.
GLI INCIDENTI Forse non è un caso che domenica, all'altezza del Capolinea, due giovani e una ragazza abbiano rischiato di annegare. I primi due si erano gettati in acqua per cercare di salvare una ragazza in balìa delle onde, trovandosi immediatamente in difficoltà. Tutti e tre sono stati salvati dal pronto intervento dei bagnini. Nell'agosto del 2011, sempre nella stessa zona, prima del Lido del Carabiniere, due anziani avevano trovato un vuoto improvviso, iniziando ad annaspare perché la corrente li trascinava verso il basso. Erano stati salvati da due militari. Nel luglio dello stesso anno, due pensionate si erano trovate in difficoltà per la presenza di alcune voragini sempre nel tratto di mare della spiaggia libera tra il Golden beach e il Lido del carabiniere.
INSIDIE NASCOSTE Anche in altre zone del Poetto, come insegna la cronaca, i rischi non mancano. Nel settembre 2012, alla Sesta fermata, un uomo di 65 anni aveva rischiato di annegare con altri due ragazzi che si erano buttati in suo soccorso. I tre erano stati salvati da un altro bagnante e dalla bagnina di un vicino stabilimento balneare. Un'emergenza scattata per la forte risacca. Nel luglio 2011 la tragedia alla Quarta fermata. Un 28enne cinese era morto annegato dopo aver affrontato il mare, insidioso per le onde e le correnti. Una buca lo avrebbe fatto finire sott'acqua.
Matteo Vercelli