Rassegna Stampa

web Castedduonline.it

Fabrizio Rodin (Pd): "Zedda, ora vieni con noi a capire dove hai sbagliato"

Fonte: web Castedduonline.it
22 luglio 2013

L'intervista

 



di   Federica Lai


 


“Quella del sindaco è stata una scelta inusuale, che avrebbe dovuto condividere prima con la sua maggioranza”. Così Fabrizio Rodin, vicecapogruppo del Pd, interviene sulla decisione, improvvisa e solitaria del sindaco Massimo Zedda di revocare la delega al Personale, affidata nel 2011 a Luisa Sassu. E fa il punto della situazione di due anni di consiliatura, smentendo le voci di un suo futuro da assessore.

Perché silurare l’assessore Sassu senza avvisare gli alleati, e prima dell’approvazione del Bilancio?

I motivi li ha esposti il sindaco in Aula, dicendo che “era venuto a mancare il rapporto fiduciario”. E ci credo, non ho nessun motivo per dubitarne. Il rapporto tra i due non era dei migliori ultimamente, è una cosa nota a tutti.

La maggioranza in Consiglio comunale ha accusato il sindaco di mancanza di comunicazione, cosa ne pensa?

Il sindaco ha rimosso un assessore che lui aveva nominato, senza concordarlo con le forze di maggioranza. È chiaro che è una prerogativa del sindaco quella di rimuovere e nominare gli assessori, lo prevede la legge. Ma sicuramente, per quanto riguarda i modi e i tempi , è stato un passo fatto in modo inusuale. Un gesto non apprezzato dalle forze della maggioranza, che sostengono il sindaco, e con cui dovrebbe esistere un rapporto fiduciario.

Si può parlare di crisi di maggioranza in Consiglio comunale?

La crisi politica nasce, di norma, quando sono i partiti a chiedere il cambio di assessori, ma qui è il sindaco a volere un ricambio, quindi è lui ad avere aperto questa crisi. La verità è che c’è tutta una serie di questioni che l’amministrazione non riesce a portare avanti. Probabilmente è opportuno fermarsi, e capire cosa c’è che non va. Per quanto riguarda l’attacco di mercoledì scorso al sindaco, a nome dell’intera maggioranza, non è stato fatto perché il Pd pretende poltrone nell’esecutivo comunale. Se avessimo avuto questo obiettivo avremo aperto noi la crisi, chiedendo la revoca di alcuni assessori e proponendone altri.

Secondo  voci di corridoio pare che lei possa essere un possibile futuro assessore, tra l’altro al posto di Susanna Orrù, a cui, si dice, verrà presto ritirata la delega ai Servizi Sociali: è vero?

Anche io ho sentito questa voce, ma non c’è niente di vero. All’interno del Pd non è mai stato fatto un discorso di questo tipo. L’attività di avvocato mi assorbe molto tempo , e in questo momento non mi consentirebbe di svolgere il ruolo di assessore. Inoltre sono fortemente impegnato come presidente della commissione Politiche Sociali, un compito assolutamente gravoso. Avere la testa oggi per poter pensare ad altro non è nelle mie disponibilità, nel senso che quello di assessore è un compito molto impegnativo. A parer mio nessuno può pensare di svolgere il ruolo di assessore perché se la sente. Oltre la disponibilità del singolo, occorre il consenso forte della maggioranza e la fiducia del sindaco. Per quanto riguarda l’assessore Orrù, si tratta sempre di voci di corridoio. L’unica cosa certa è che a tutt’oggi è impegnata nel duro compito di assessore alle Politiche Sociali.

Si o no ai consiglieri comunali in Giunta?

Favorevole se la cosa possa aiutare l’attività amministrativa, contrario se si tratta di persone che non hanno le necessarie competenze politiche. A me interessa che gli assessori siano capaci di interpretare la linea politica della maggioranza, se questa interpretazione la fanno consiglieri o meno per me è indifferente. Si deve trattare di persone  capaci di tradurre in atti la volontà politica. In poche parole il sindaco credo debba trovare persone che riescano ad ottenere fatti concreti seguendo la linea politica di maggioranza.

Il nome di Benedetto Barranu viene dato per certo al Bilancio: sarebbe un nome gradito dal Pd?

Anche in questo caso si tratta di rumors. Certo è che Benedetto Barranu è un ottimo esponente del Pd, preparato tecnicamente e politicamente. Ma non si tratta di un nome proposto dal Partito Democratico.

Cosa ha sbagliato davvero Zedda in questi due anni di governo della città?

Sono stati raggiunti importanti risultati, ma è necessario che le scelte dell’amministrazione vengano prese dal Consiglio comunale, di cui lo stesso sindaco fa parte. Con Massimo abbiamo portato in Comune una freschezza che Cagliari non ha mai conosciuto, a partire dalla consapevolezza che tutti i cittadini hanno su quanto succede in municipio, ormai diventato una casa trasparente. Durante il lungo periodo in opposizione abbiamo individuato le criticità presenti a Cagliari, e con l’insediamento della nuova amministrazione abbiamo cercato di portare un senso di rinnovamento insieme al sindaco. In questi due anni di consiliatura abbiamo affrontato, e stiamo affrontando, delle incompiute del passato per cui già sono visibili dei risultati. Per esempio la questione del campo Rom, che ha costretto gli abitanti di Mulinu Becciu per diciotto anni ad inalare fumi tossici. E gli stessi Rom a vivere in condizioni disumane. Ma anche il problema dei chioschi del Poetto, per cui si è trovata una soluzione. Sullo stadio Sant’Elia, ugualmente, c’era una situazione caotica tra società e Comune che si sta risolvendo nel migliore dei modi. E sono sicuro che vedremo il Cagliari giocare al Sant’Elia già dalla prima giornata di campionato. E poi ci sono i lavori già cominciati nel lungomare Sant’Elia, e il progetto della metropolitana leggera da piazza Repubblica a piazza Matteotti. Insomma risultati importanti, ma si deve migliorare soprattutto con una maggiore collaborazione in Consiglio comunale.