Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I sedici giorni che cambiarono il litorale

Fonte: L'Unione Sarda
22 luglio 2013


Nel 2002 i lavori che riversarono 325 mila metri cubi di arena grigia
 

Vedi la foto
Non ci volle molto per capire che l'operazione Poetto organizzata dalla Provincia non quadrasse proprio: la draga spara sabbia nera , titolò L'Unione Sarda il giorno dopo l'inizio dell'intervento di ripascimento. Il via era stato dato l'8 marzo del 2002: il cannone collegato alla nave Antigoon cominciò a sputare a ritmo forsennato tonnellate di quello che poi sarebbe stato definito dagli esperti «materiale». Sabbia scura, scurissima, «ma grazie al sole diventerà bianca in poco tempo», assicurava con certezza granitica il presidente della Provincia Sandro Balletto.
Undici anni dopo di bianco restano solo gli ultimi granelli nella parte interna dell'arenile: la maggior parte sono finiti in mare, gli altri seppelliti dalla nuova sabbia più grossolana e scura o tutt'al più volati a bordo strada. Quell'intervento durò 16 giorni, con un lavoro incessante (spesso anche di notte) per limitare al minimo i costi, di circa 2,6 milioni di euro. A nulla servirono gli appelli lanciati da chi aveva già capito che le cose non sarebbero andate per il verso giusto: «Fermiamoci prima del disastro», avevano gridato gli ambientalisti (ma anche tanti cittadini) appena quarantott'ore dopo i primi “spari”.
I lavori andarono avanti, l'Antigoon prelevava la sabbia a cinque miglia dal litorale (a una profondità tra i 40 e i 50 metri) per poi portarla a riva. Il piano di ripascimento durò sedici giorni, con polemiche continue e una consapevolezza senza ritorno: la nuova sabbia - 325 mila metri cubi - aveva una composizione granulometrica differente (con la presenza massiccia di pietre) e una colorazione ben più scura di quella candida arrivata al Poetto nella notte dei tempi. (g. z.)