INTERVIENE LA lombardo




CAGLIARI L’incompatibilità tra cariche pubbliche e rappresentanza politica riguarda decine di amministratori dei comuni e delle Province sopravvissute. Ma non la Regione. Lo ha comunicato ieri la presidente del Consiglio Claudia Lombardo che ha risposto alla lettera mandatale da Gianni Pia, consigliere provinciale di Oristano. «Tutti i consiglieri regionali che siano dipendenti pubblici vengono collocati in aspettativa all’atto del giuramento prestato in Consiglio. In tal senso si è provveduto nel 2009 nel momento dell’insediamento dell’assemblea. Dunque nessun caso alla Regione. «L’incompatibilità», spiega Federico Palomba, ex magistrato e da ieri responsabile del settore giustizia e sicurezza dell’Idv, «si verifica quando nella stessa persona si sommano poteri nelle diverse cariche o funzioni che essa riveste. Ciò significa che la persona deve avere il potere di decidere la volontà degli enti che rappresenta e che in capo a taluno degli enti deve essere allocato il potere di influire sulla volontà dell’altro». Il tempo previsto per l’opzione è di tre mesi; significa che, dopo le segnalazioni dei segretari comunali o dei responsabili delle uffici pubblici come le Asl gli interessati dovranno dimettersi. E se non lo facessero? Umberto Oppus, direttore dell’Anci, l’associazione dei comuni, spiega: «E’ un decreto luciferino. Se l’interessato non si dimette? A quel punto interverrà il prefetto». Tutte le forze politiche si augurano che intervenga il governo Letta a rimediare con una legge correttiva. E’ necessario l’intervento della politica, anche di quella regionale che dovrebbe elaborare una legge per decidere le ipotesi di incandidabilità o incompatibilità. Se ne discuterà presto in commissione. Palomba pone una domanda: «E’ più incompatibile un imprenditore che ha interesse a indirizzare la politica verso i suoi affari o un medio dirigente di una Asl che sia consigliere comunale»?