Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Calano gli acquisti e l'inflazione

Fonte: L'Unione Sarda
1 dicembre 2008

La crisi economica e la frenata del petrolio ridimensionano il caro-vita: Cagliari scende a +2,4%

L'indice dei prezzi mensile più basso da 50 anni

L'inflazione in Italia (stima Istat di novembre) scende su base annua al +2,5%. Brusca frenata del petrolio ma non degli alimentari.
Inflazione in forte frenata a novembre. L'indice dei prezzi al consumo è sceso al +2,7% dal +3,5% di ottobre, mettendo a segno un ribasso su base mensile che non si vedeva da cinquant'anni (-0,4% come nel lontano 1959). Brusca frenata anche a Cagliari, a lungo la città d'Italia con l'incremento più alto nel livello dei prezzi: il capoluogo sardo è passato dal +3,6 di ottobre al +2,4%, persino sotto la media nazionale. Per la parte congiunturale, ovvero la variazione mensile, Cagliari è scesa dello 0,5%.
LE CAUSE Nella città sarda così come nel resto del Paese incide soprattutto il calo del comparto energetico, trainato dai ribassi del petrolio, ma si fa sentire il calo dei consumi scatenato dalla crisi economica. Proseguono invece i rincari degli alimentari, con la pasta che costa sempre il 30% rispetto all'anno scorso. E i consumatori avvertono che a fine anno si abbatterà sulle famiglie una stangata da 1.700 euro e sollecitano misure per salvare i consumi in vista delle feste natalizie.
I DETTAGLI A novembre, secondo le stime preliminari diffuse ieri dall'Istat, l'inflazione è calata di 0,8 punti percentuali rispetto a ottobre e di quasi un punto e mezzo rispetto al massimo del 4,1% di luglio e agosto, tornando così ai livelli di fine 2007 (era al +2,6% a dicembre 2006). Un contributo sostanziale a questo rallentamento è venuto dei beni energetici che, grazie alla discesa del prezzo del greggio, sono calati in un mese del 4,8%, portando la variazione annuale al +3,2% (dal +10,4% di ottobre). A crollare sono in particolare i carburanti, che ora costano meno anche rispetto ad un anno fa: la benzina è calata del 10,5% in un mese e costa il 7,5% in meno rispetto a novembre 2007; il diesel è sceso dell'8,6% in un mese e del 2,1% in un anno. Non è accaduto lo stesso alle tariffe energetiche, che registrano in ritardo l'andamento del petrolio e delle materie prime. Continuano invece ad aumentare da un mese all'altro i prezzi degli alimentari, anche se su base annua si evidenzia un certo rallentamento. La pasta in particolare (+0,5% in un mese) costa ancora il 30% in più rispetto allo scorso anno (era il +31,6% a ottobre); il pane è aumentato dello 0,2% da ottobre e del 4,2% in un anno (dal +6% di ottobre).
L'INDUSTRIA Nell'industria intanto prosegue il rallentamento dei prezzi alla produzione, che ad ottobre hanno segnato un +5,2% su base annua e un -1,5% rispetto al mese precedente, il calo congiunturale più ampio dal 1980, cioè da quando esiste l'indice, dovuto soprattutto al fortissimo calo dei prodotti petroliferi raffinati.
IL MINISTRO Un «segnale forte» contro la recessione e un sollievo alle famiglie e alle imprese verrà, secondo il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola dalla rapida discesa dell'inflazione e dal robusto pacchetto anticrisi del Governo. Inoltre, fa sapere il ministro, si stima che il contenimento del carovita comporterà nel 2009 in Italia un risparmio in media a famiglia, rispetto ai picchi dell'estate, valutabile attorno ai 2800-3000 euro.

29/11/2008