Sant’Elia. Il contenzioso
I giudici del Tribunale di Milano si sono riservati di decidere nei prossimi giorni. E ora si attende con ansia un provvedimento che sbloccherà immediatamente i fondi “congelati” e pignorati. Nei giorni scorsi gli avvocati del Cagliari calcio, per velocizzare le operazioni di rientro al Sant’Elia, hanno presentato un atto di rinuncia all’opposizione e una contestuale richiesta di svincolo delle somme pignorate. La cifra supera i due milioni e mezzo di euro: sono i soldi che l’amministrazione ha bloccato (diritti Sky fermi presso la Lega calcio) quando ha vinto il primo grado di giudizio contro la società (che in seguito ha fatto ricorso in appello) per canoni arretrati non versati. Adesso i concreti segnali di pace. Appena i giudici daranno via libera, 2 milioni 590 mila 653 euro saranno disponibili, il Comune vanta un credito di 2 milioni 212 mila 347 euro e potrebbe subito entrarne in possesso (a parte 617 mila euro sub-pignorati da soggetti che vantano a loro volta un credito nei confronti dell’amministrazione per altre cose) e il resto, 378 mila 306 euro, rientrerebbero nelle casse del club rossoblù. Il Cagliari calcio «ha fatto tutto il possibile per favorire il Comune e dargli la possibilità di incamerare rapidamente le somme di cui ha diritto», spiegano i legali della società. «Auspicando che questo sia il passo decisivo verso la riapertura dell’impianto e la possibilità di far partire con urgenza le prime fasi del ritorno a casa». Nei giorni scorsi da viale La Playa è partita una lettera che chiede di poter iniziare subito le operazioni di “bonifica” dello stadio. Prima di far entrare gli operai che monteranno le tribune (con tutta probabilità quelle di Is Arenas) ci sono una serie di lavori da sbrigare: pulire, ridipingere, preparare il cantiere. Il Cagliari propone - nell’ambito degli accordi che saranno sottoscritti - di effettuare a sue spese questi interventi, decisi nell’ultimo incontro, in modo da accelerare il più possibile i tempi, «visto che la stagione 2013/2014 è già in fase di avvio». La convenzione è praticamente pronta, mancano soltanto gli ultimi dettagli. Sarà di due anni e rinnovabile. Intanto le tappe sono: istanza di concessione per l’utilizzo dello stadio, definizione della convenzione, di due anni prorogabili, con i rispettivi impegni e oneri, adozione del progetto da parte della Giunta, convocazione della Conferenza di servizi, invio del progetto al Coni e richiesta di esame da parte della Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Tutto questo per ricominciare a giocare e, nel frattempo, mettere in campo il progetto di demolizione e ricostruzione di un altro Sant’Elia, moderno, efficiente e all’inglese. (cr. co.)