Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

SÌ BIPARTISAN IN CONSIGLIO Una legge sulla zona franca,

Fonte: Sardegna Quotidiano
5 luglio 2013

 

da approvare prima della pausa estiva, con la maggioranza che vota le due mozioni presentate dal Pd sul tema della fiscalità di vantaggio. Se i sardi volevano una prova di unità da parte dei consiglieri regionali, ieri, a conclusione del dibattito in Aula, a tratti aspro, sui passi da compiere per arrivare all’istituzione della zona franca sarda: l’hanno avuta. I sessantasei onorevoli presenti in Consiglio hanno infatti dato il via libera, con voto unanime, all’iter accelerato, proposto con un emendamento orale dalla presidente del Consiglio, Claudia Lombardo, per ladiscussione delle due proposte di legge in materia di zona franca presentate a suo tempo dal Pd (primo firmatario, Gian Valerio Sanna) e dal Psd’Az (primo sottoscrittore, Giacomo Sanna). Disco verde anche ai due documenti dell’opposizione che impegnano il Consiglio a «verificare la possibilità di prevedere un sistema di fiscalità di vantaggio per la Sardegna ». La proposta dei democratici si concentra sull’attuazione dell’intesa istituzionale del ‘98, siglata dagli allora presidenti del governo italiano e della Regione, Massimo D’Alema e Federico Palomba, con la quale si prevede l’istituzione delle sei aree franche «nei porti e nelle aree ad essi collegate o collegabili di Cagliari, Olbia, Oristano, Arbatax, Portovesme e Porto Torres». Più organico il disegno di legge dei sardisti che prevede che partendo dall’attuazione dei sei punti ZONA FRANCA Arriva la legge franchi, con una serie di leggi delega in materia fiscale e con la revisione degli articoli 10 e 12 dello Statuto sardo (non necessittano della doppia lettura in Parlamento in quanto non sono modifiche di carattere costituzionale), la Regione disponga degli strumenti normativi per istituire nell’Isola zone franche con un mix di interventi in materia fiscale, doganale e anche al consumo. Il primo a salutare con favore la decisione del Consiglio regionale, di assegnare la corsia preferenziale alle proposte di legge di Pd e Psd ’Az è salutata con favore dal segretario nazionale dei Quattro Mori, Giovanni Colli («è un segnale di concretezza») che ricorda l’approvazione nel luglio dell’87 della legge di Mario Melis. Il presidente del Psd’Az, Giacomo Sanna, ringrazia invece il Consiglio per l’aver accordato l’iter accelerato al disegno di legge e uspica «una approvazione condivisa per certificare l’unità del popolo sardo su una battaglia storica dell'Isola». Il governatore della Regione, Ugo Cappellacci, che nel suo intervento durante il dibattito sulle mozioni si era dichiarato a fare un passo indietro e proposto un tendem con Renato Soru per seguire le iniziative sulla zona franca, ribadisce l’appello all’unità: «È una battaglia che non appartiene a un solo esponente politico, ad una fazione piuttosto che un’altra, ad un singolo territorio o a un’unica categoria ma è una rivendicazione che invita a superare gli egoismi di parte». Il capogruppo del Pdl, Pietro Pittalis, così spiega l’intesa bipartisan raggiunta in Consiglio: «La maggioranza ed il presidente della Regione hanno ritirato il proprio ordine del giorno e votato gli atti proposti dall’opposizione per significare che oggi occorre guardare più a ciò che unisce rispetto a ciò che divide». I consiglieri del gruppo Misto, Adriano Salis, Giannetto Mariani e Giuseppe Stocchino evidenziano, invece, la «ritrovata centralità del Consiglio, dopo un lungo periodo in cui il presidente Cappellacci si è speso in una campagna propagandistica extraistituzionale». Dall ’europarlamento di Strasburgo, Francesca Barracciu (Pd), esprime soddisfazione per la decisione dell’Assemblea sarda di discutere subito i disegni di legge dei democratici e del Psd’Az: «Sono proposte che riportano la questione sul piano della serietà e della realtà, pertanto assicuro fin da ora pieno sostegno in sede europea ad una legge condivisa che mi auguro in tempi rapidi possa ottenere l’approvazione dell'assemblea sarda. Sulla zona franca come sulla continuità territoriale si deve ricercare il massimo dell’unità possibile in Regione e nel Parlamento italiano e europeo».