Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

PROVINCE E RICORSI Dal caos resuscita palazzo Regio

Fonte: Sardegna Quotidiano
5 luglio 2013

 

 Nel polverone delle Province, tra commissariamenti regionali e stroncature nazionali, quella di Cagliari è il caso più anomalo. Il Consiglio regionale ha nominato commissari nelle quattro “nuove ” Province e in quella del capoluogo. «Ma con la decisione della Consulta si dovrà andare a elezioni nella prima finestra utile, entro la fine dell’anno», precisa Angela Quaquero. «Con la decadenza di Graziano Milia ero stata incaricata di traghettare l’ente fino alle elezioni, che sarebbero dovute arrivare nel maggio 2012, ma non sono state indette da Cappellacci per l’entrata in vigore del decreto Monti che ha congelato la situazione ». Ora la Consulta ha bocciato i passaggi del decreto sulle Province e la situazione torna com’era prima. Nel frattempo palazzo regio ha preparato il primo ricorso al Tar contro il commissariamento e se dovesse arrivare la sospensiva tornerebbe in carica fino alle elezioni per il rinnovo, con lo steso numero di consiglieri. «L’unica posibilità che cambi qualcosa è il sopraggiungere di una norma costituzionale diversa, non di certo una leggina di un solo articolo», precisa la Quaquero. Ma questo non sarebbe l’unico “punto debole” del commissariamento imposto dal Consiglio regionale. «Nel 2003 la Regione aveva provato a sciogliere i Consigli per portare al voto le nuove Province insieme - ricorda Alba Canu, vice presidente del Consiglio provinciale di Sassari - ma la Corte costituzionale aveva bocciato il provvedimento perché non possono essere interrotti i mandati elettorali per altri motivi da quelli contemplati dal Testo unico sugli enti locali (dimissioni, mancata approvazione del bilancio e infiltrazioni mafiose, i più importanti, ndr.)». La crociata contro i commissariamenti è guidata dal presidente della Provincia di Nuoro, che ieri ha radunato a Cagliari l’assemblea dell’Unione province sarde. «Oggi alcune Province sono in mano a persone non elette e gli eletti sono considerati abusivi. Tutte le Province e tutti i consiglieri provinciali stanno predisponendo ricorsi contro i commissariamenti. Insieme al Consiglio delle Autonomie Locali abbiamo chiesto al Governo di impugnare presso la Corte la leggina su questi vergognosi provvedimenti - spiega Roberto Deriu - ma non basta la soluzione giudiziaria, serve anche una decisa azione politica, lanciamo un appello al popolo sardo ed un monito al Consiglio Regionale ». Deriu esulta per la decisione della Consulta di stoppare la riforma delle Province voluta da Monti: «Rendiamo omaggio ai giudici costituzionali che hanno riportato il dibattito nel solco della legalità». Soddisfatto anche il rpesidente del Medio Campidano Fulvio Tocco: «Non ci coinvolge direttamente, ma ci aiuta perché ribadisce che la Costituzione non si tocca e lo stesso vale per le leggi di rango costituzionale. Da noi invece c’è il Consiglio regionale, organismo democraticamente eletto, che cancella le Province, organismi democraticamente eletti». Bordate verso Cappellacci arrivano dal Sulcis. «Il commissariamento? Un atto fascista - commenta Carla Cicilloni, assessore provinciale all’Ambiente - si tratta di un abuso di potere per avere presidi nei territori in vista delle elezioni: quattro delle cinque Province sono del centrosinistra. La volontà popolare va rispettata, ma si è abusato dello strumento referendatrio in maniera repressiva».

Marcello Zasso