Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il Poetto scompare sotto il mare in burrasca

Fonte: La Nuova Sardegna
1 dicembre 2008

SABATO, 29 NOVEMBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari

La città flagellata da una bufera di scirocco si risveglia senza la sua spiaggia



Le onde travolgono chioschi e gazebo, vola una gigantesca boa, traghetto alla deriva




CAGLIARI. La spiaggia del Poetto ridotta ad un immenso lago salato. Un furgoncino spazzato via dalle onde e catapultato in acqua nel porto turistico di Marina Piccola. Una nave della Tirrenia salvata da cinque rimorchiatori. E una mastodontica boa di segnalazione strappata al blocco di ancoraggio e sbattuta a riva. Contro uno stabilimento balneare. Sono gli effetti più disastrosi del fortunale che ieri si è abbattuto sul capoluogo con raffiche oltre gli 80 chilometri orari. Nel porticciolo turistico cagliaritano i danni maggiori si sono avuti all’interno dello yacht club e lungo il molo a ridosso dei frangiflutti. Ed è proprio in questa zona dell’area portuale che la mareggiata avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi se il conducente di un furgoncino Renault, travolto da una violenta ondata che ha saltato le mura di protezione, non avesse avuto i riflessi pronti: subito dopo l’impatto con l’acqua, l’uomo è riuscito ad abbandonare l’automobile prima che affondasse.
All’interno del club nautico, i danni maggiori sono stati causati da un grosso eucalipto che si è abbattuto su alcuni natanti e da quattro gazebo trascinati via dal vento: «A metà mattina - spiega un dirigente dello yacht club - il forte vento ha letteralmente divelto quattro gazebo ben ancorati al terreno e li ha scagliati contro i gommoni e le barche sistemate nel piazzale: i danni non si contano».
Una boa sull’arenile. Ore 9.30: la “Spiaggia dei Centomila” è completamente allagata. Allo stabilimento balneare Ottagono, al confine tra Cagliari e Quartu S. Elena, il custode sta verificando la presenza di eventuali danni. Ad un certo punto, incredulo, si sfrega gli occhi quasi fosse dentro un film poi li riapre: una enorme boa, lunga sette metri e con un diametro di un metro e mezzo, piomba all’improvviso sull’arenile. Si tratta del galleggiante che alcuni anni fa venne ancorato a duecento metri dalla riva per segnalare la presenza di una idrovora, ora demolita. È rimasto per ore in balia delle onde fino a quando un mastodontico cavallone l’ha strappato al blocco di cemento cui era ancorato e l’ha sbattuto sulla spiaggia. «È stato incredibile - racconta il custode -. La forza del mare ha sollevato la boa fino a farle saltare la recinzione e l’ha sbattuta sulle cabine in seconda fila. La risacca ha fatto il resto: ha trascinato il galleggiante verso riva e a quel punto ha distrutto anche le cabine di prima fila, andando poi a conficcarsi nel recinto».
Qualche centinaio di metri più avanti, verso Cagliari, la situazione non è migliore. Per tutto il pomeriggio i gestori dei chioschi hanno spazzato via acqua, sabbia e terriccio. Ma almeno stavano sulla terra ferma. In tutt’altra situazione si sono ritrovati i passeggeri del traghetto Tirrenia “Via Adriatico”, che nella prima mattinata ha lanciato una richiesta di soccorso alla capitaneria di porto: a causa del forte vento, la nave è stata trascinata lontano dal porto e i motori non riuscivano ad arginare la violenza delle onde. Da qui la richiesta di aiuto e l’uscita in mare aperto di cinque rimorchiatori in forza alla Moby: per permettere alla nave di attraccare al molo Rinascita, ci sono volute oltre due ore.
Villaggio pescatori. Il piccolo arenile di Giorgino è stato sommerso da una quantità abnorme di rifiuti, dalle carrozzine per bambini ai capi di vestiario, passando per canoe, piccole imbarcazioni e scarti di ogni genere. A poche decine di metri, intorno alle 10.30, un’onda violentissima ha abbattuto la vetrata del ristorante Zenit e allagato la terrazza sul mare. Difficile anche raggiungere la zona: i cavalloni hanno eroso la massicciata che sostiene la strada di ingresso al Villaggio pescatori e gli agenti della polizia municipale hanno transennato la strada per l’eventualità di un crollo improvviso. «I pericoli arrivano anche da un cavidotto dell’Enel, dissotterrato dalla furia del mare - ha affermato l’assessore i Lavori pubblici Raffaele Lorrai -. L’erogazione della corrente elettrica è stata sospesa, ma ora occorre mettere in sicurezza l’area. Di sicuro, stiamo fronteggiando una mareggiata che, in città, non si vedeva da decenni».