Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Comune Uffici a rilento, affondo del Pd

Fonte: Sardegna Quotidiano
4 luglio 2013

 

 LA POLEMICA Malumori nella maggioranza: l’amministrazione è troppo lenta, tempi biblici per il rilascio delle autorizzazioni per l’uso del suolo pubblico. Ballero: «Colpa di alcuni dirigenti»

Risposte che arrivano in ritardo o incomplete, cavilli giuridici utilizzati a piè sospinto e sedie desolatamente vuote quando c’è da chiudere questa o quella questione. Dal tracciamento di uno stallo per un guidatore diversamente abile o dai metri quadri da fornire a un venditore di strada, ma il passo si allunga anche su temi più complessi, come le autorizzazioni da dare a un privato per una festa all’aperto o definire gli orari per un evento. Tutte questioni amministrative, in capo ai dirigenti comunali: che operano nel rispetto di una giungla di leggi. Ma il cittadino medio, che poco o nulla sa di questi meccanismi, sfoga i suoi malumori su chi governa palazzo Bacaredda. Difficile spiegare che, se c’è un capello da spaccare in quattro è perché la responsabilità (anche penale) di ogni azione è in capo al dirigente di turno. E così, l’inizio della discussione sull’utilizzo del suolo pubblico nella commissione Attività produttive (esiste un regolamento, partorito tanti anni fa e da rivedere), diventa l’occasione per le lamentele di più di un consigliere di maggioranza: l’azione politica, spesso, è in ostaggio delle volontà degli uffici. E la minoranza fa da sponda ma non rinuncia a stoccate velenose. «Note fuori tempo massimo, dirigenti che non partecipano a conferenze di servizi e mandano tutto gambe all’aria, alcuni servizi portano documenti non chiari», accusa il Pd Francesco Ballero, «sono troppe le attività rallentante dagli escamotage cercati dai dirigenti, ma chi ci mette la faccia siamo noi consiglieri. Alcuni imprenditori non rinunciano a iniziative legali», prosegue, «come nel caso di una concessione data fuori tempo massimo, che può portare una persona al fallimento». Altre parole di fuoco arrivano dal suo collega di partito, Maurizio Chessa: «I dirigenti non fanno altro che tirare fuori cavilli. I cittadini non capiscono che si tratta di pratiche amministrative», afferma Chessa, con la patata bollente «tutta nella mani nostre e del sindaco, per decisioni che invece dipendono dai dirigenti». Dalla minoranza piovono interventi in stile bastone e carota. «Giusto regolamentare la situazione del suolo pubblico, il regolamento tenga conto delle esigenze della città. Priorità a creare nuovi posti di lavoro, in alcune piazze, come piazza Yenne ci vuole l’obbligo a mettere tavolini fuori, col privato che si occupa di pulizia e decoro urbano», dice Stefano Schirru (Pdl), che nota «una maggioranza di dilettanti, incapaci a creare indirizzi utili per i dirigenti». Polemico Renato Serra (Udc): «I dirigenti prendono le decisioni, ma consiglieri e giunta devono dare indirizzi precisi, difficile con questa maggioranza che non riesce a quagliare su nulla», attacca Serra, «è inutile nascondersi dietro i dirigenti». Pierluigi Mannino (Patto per Cagliari) vede «una maggioranza che ostenta capacità di ascolto, ma è palese l’inca - pacità nel trasmettere giusti indirizzi politici, e i dirigenti si trovano in difficoltà. Il regolamento sull’utilizzo del suolo pubblico è da normare».

Paolo Rapeanu