Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cellino si gioca una pizza: «Pronto entro ottobre»

Fonte: La Nuova Sardegna
3 luglio 2013

 
Operazione restauro avviata dopo l’accordo tra la società, Regione e Comune Tra poco il via ai lavori, ma tutto sarà sempre subordinato al rilascio dell’agibilità 
 
 
 
 
 



CAGLIARI L’ottimismo presidenziale è granitico: «Signor prefetto, scommette una pizza che a Trieste non giochiamo neanche una partita?» dice Massimo Cellino ad Achille Serra, inviato della Lega calcio per la questione stadio. E ancora. «A Quartu ho fatto lo stadio in tre mesi, cosa ci vuole a mettere un paio di tribune». L’unica via. Pochi dubbi sul rientro al Sant’Elia. Con l’ok e l’avallo istituzionale, sancito dagli incontri di Villa Devoto di martedì e sabato della scorsa settimana, tutto dovrebbe filare liscio. Il rientro nello stadio inaugurato per lo scudetto del 1970 non può essere né semplice né rapido. Ma è l’unica via di uscita percorribile. I passaggi chiave. Si parte dal contenzioso, circa 2,3 milioni di euro, tra comune di Cagliari e club. La proposta della società di Cellino – che lo scorso anno su questo cespite si è vista pignorare diritti tv per due milioni di euro – sarebbe la seguente: il 75% subito, il resto a scalare dalla spesa necessaria per noleggiare (ad Alicante, in Spagna) e acquistare le tribune Innocenti per circa 15mila posti da piazzare sulla pista davanti alle curve e ai Distinti. La disponibilità mostrata dalla municipalità è stata accolta dagli emissari del patron, l’ingegner Marongiu, il vice presidente Pinna e l’avvocato Altieri. Risolto questo nodo tutto dovrebbe filare liscio. I lavori. Sempre nel 2012 il Cagliari aveva lasciato il Sant’Elia dopo un estenuante tira e molla sui lavori di protezione dalla caduta di calcinacci nei Distinti e nella curva Sud. Proprio quando pareva vicina la soluzione, Cellino aveva portato per il sabato di Pasqua Conti e soci al “Rocco” di Trieste. Agibilità e progetto. Lo stadio, ristrutturato per i mondiali ’90, per i tecnici ha problemi connessi a staticità, strutture in cemento armato, aggredite dalla salsedine, e impianti. Il Cagliari, come è emerso dal vertice con Cappellacci (“Spero che a settembre arrivino il Papa e l’apertura del Sant’Elia” l’auspicio del governatore), ha un progetto che pare preveda i tunnel per la sicurezza degli spettatori diretti alle tribune. Il tavolo tecnico tra via Bacaredda e viale La Playa è attivo. Ma, sistemate le tribune amovibili sulla pista (tempi tecnici? Un mesetto) e rimessa a norma nelle parti più disastrate la tribuna centrale, servirà il via libera della Commissione di vigilanza. Dal club non trapela nulla. Ma i lavori dovrebbero aprirsi a breve. E su quanto, chi e con quali forme si spende per il restyling, le diplomazie di Zedda e Cellino sono al lavoro. Il Comune pare voler mettere sul piatto 500mila euro. Il Cagliari dovrebbe tirar fuori quattro milioni. Mario Frongia