Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Linea anti-violenza riservata alle donne

Fonte: L'Unione Sarda
3 luglio 2013

COMUNE. Il 96 per cento dei casi non è denunciato dalle vittime, tre episodi su quattro avvengono all'interno della famiglia

 

Presentato il servizio 1522, la commissione Pari opportunità presta il volto a una campagna

Intimidite dall'inferiorità per quanto riguarda la forza fisica, troppo innamorate per guardare in faccia la violenza. Oppure, semplicemente, troppo spaventate per le conseguenze che potrebbero scaturire dalla ribellione. Un vortice di violenza fisica e psichica, che si scatena il più delle volte fra le mura domestiche, apparentemente senza via d'uscita per le donne che subiscono.
Un'ancora di salvezza c'è: si chiama 1522, un numero di telefono gratuito al quale ci si può rivolgere quando si è vittime di queste violenze, che nel 96 per cento dei casi rimangono nascoste. Promosso dal Dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, ieri è stato presentato dall'omologa Commissione comunale. Imperativo categorico, abbattere i dati relativi alla violenza di genere: «In Italia una donna su tre subisce almeno un atto di violenza fisica o psicologica nell'arco della propria vita», ha esordito la presidente della commissione Pari opportunità Elisabetta Dettori, «nel 75 per cento dei casi l'aggressore è un familiare o un conoscente».
Il progetto di sensibilizzazione è promosso con volantini e manifesti affissi sulle mura di ospedali, consultori e guardie mediche, ma anche uffici comunali, centri culturali, mercati civici e biblioteche di Cagliari e Pirri. Sono stati inoltre inseriti banner in alcuni siti internet istituzionali. A dimostrazione che “Non sei sola” (così recita lo slogan), dieci volti di donne acqua e sapone guardano nell'obiettivo della macchina fotografica: corrispondono ad altrettante componenti della Commissione che, negli intenti comunicativi della grafica Fiorella Sanna, accolgono e sostengono le vittime di violenza nella duplice veste di donne e di istituzione.
Il numero 1522 è attivo 24 ore su 24, 365 giorni all'anno e garantisce una prima assistenza sia in lingua italiana sia nelle lingue straniere, «perché purtroppo le donne provenienti da culture diverse hanno ancora più remore a denunciare il proprio aguzzino», ha osservato l'assessore comunale alle Pari opportunità Paola Piras.
Il passo successivo alla telefonata è un colloquio con gli operatori dei centri antiviolenza: aiutano la donna a trovare il coraggio di rivolgersi alle forze dell'ordine e a ricostruirsi una vita, in una casa protetta (anche con i figli) oppure lontano dalla residenza d'origine. Certe di non essere mai più sole.
«Credo nella lungimiranza di questo progetto», ha commentato il presidente delle Politiche sociali Fabrizio Rodin, «considerata la collaborazione tra centri antiviolenza, assessorato alle Pari opportunità e quello alle Politiche sociali». Tutti insieme per debellare quella che l'Organizzazione mondiale della sanità non ha esitato a definire «epidemia».
Michela Seu