Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Alghero non si rassegna

Fonte: L'Unione Sarda
2 luglio 2013

Sabato prossimo cominciano i saldi: i negozi restano aperti fino a mezzanotte

 

I commercianti in coro: contro la crisi possiamo vincere

 


«La via Alghero, situata tra la via Garibaldi e piazza Repubblica, rappresenta una delle vie più eleganti della città dove si possono trovare i negozi di abbigliamento maschile e femminile, di abbigliamento sportivo e di accessori delle griffe più famose». Così il sito "Cagliari turismo": sia per forma che per contenuto sembra scritto trent'anni fa.
PASSATO E PRESENTE «Oggi le cose sono molto cambiate», dice Simone Desogus, che lavora da Ruggieri, «è vero che questa era la via della moda, la più elegante, adesso ci sono i commercianti storici ed esperti che resistono e si adeguano, provano a limitare i danni, per il resto i punti vendita chiudono, aprono, chiudono. Alcuni sono vuoti da tempo, e non è certo un bello spettacolo. Il periodo d'oro si è concluso per sempre. Noi abbiamo la vecchia clientela, quella affezionata, che però non spende più come prima, magari ha gli armadi strapieni di roba, e questo è il momento per tirarla fuori».
L'OTTIMISMO Nonostante tutto, la crisi, le lacrime, il sangue, i parcheggi che non ci sono e ce ne vorrebbero tanti altri, gli scontrini piccoli piccoli, gli affari nelle prime settimane del mese e poi il deserto, gli affitti altissimi, l'estate maledetta in cui gli orari dovrebbero seguire il ritmo lento della gente che esce dopo le otto di sera, il Comune che non fa abbastanza, le invidie e l'impossibilità cronica di mettersi d'accordo su qualsivoglia cosa, i negozianti di via Alghero ci tengono a tenere la testa alta e a non pensare (troppo) negativo. Intanto sabato, primo giorno ufficiale di saldi - anche se ovviamente praticamente tutti fanno già sconti dal 20 per cento in su - si resterà dietro i banconi fino a mezzanotte, incrociando le dita.
PARTONO I SALDI «È cambiato il modo di acquistare», dice Manuela Cao di Perspektiva, «la gente compra meno, e noi facciamo altrettanto. Credo che il momento si possa superare, l'importante è non arrendersi». Vito Marci, di Bertola, abbigliamento sportivo per bambini, è convinto che bisognerebbe comunque cambiare mentalità e regole: «Se a luglio e ad agosto la mattina e il pomeriggio non c'è in giro quasi anima viva, perché non si decide di sollevare le serrande, ad esempio, dalle sei alle undici di sera?». E anche per le date delle svendite è necessaria una soluzione: «A giugno arrivano i costumi da bagno e dopo un mese partono le promozioni: non va bene». Maria Laura Solla (Domina, complementi d'arredamento) spiega che «la via è un po' in abbandono, e il fatto che i centri commerciali fuori città abbiano ampi parcheggi e servizi vari contribuisce ad allontanare le famiglie dalle strade dello shopping tradizionale. Cosa farei io? Innanzitutto eliminerei le trasmissioni televisive che raccontano di crisi nera e situazioni catastrofiche, perché contribuiscono ad appesantire il clima e a mettere paura. Poi, c'è il problema delle tasse: per rifiuti e insegne, paghiamo decisamente troppo».
LA QUALITÀ PAGA Un'altra storia la raccontano invece Eliseo Evangelista e Filippo Oghittu, che da un mese e mezzo hanno inaugurato - è il primo in Sardegna - un salone Tony&Guy e sono soddisfattissimi. «Certo, la situazione non è facile, ma chi punta alla qualità risente meno del calo degli affari. Mangiar bene, scarpe di buona fattura, un taglio di capelli curato: si taglia sulla quantità, ma non ci si rinuncia».
Cristina Cossu