Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Attenti a quei due (sui muri)

Fonte: L'Unione Sarda
28 novembre 2008

Teatro. Le “Intuizioni” acrobatiche nel tempio della musica cagliaritana
Gli “Eventi verticali” al Teatro Lirico

I muri diventano pavimenti. E le intuizioni si fanno verticali.
Due fratelli e altrettante donne si esibiscono non al, ma sul Teatro Lirico di Cagliari: con imbracature i primi, appese ai loro tessuti aerei le altre, si muovono su una grigia facciata dell'edificio, che si trasforma in un palco per coreografie a ritmo di musica. Anche la scenografia è un'intuizione, stavolta di luci, che spazzano via quel grigio senza personalità dal tempio cagliaritano dell'arte: bello, ma soltanto dentro.
Il contenuto esce dal contenitore, lo spettacolo rimane sempre fuori dal teatro, ma lo tocca, lo sfiora. E il pubblico dimostra di apprezzare, anche se la serata di mercoledì in via Sant'Alenixedda è decisamente fredda.
“Intuizioni verticali”, la rappresentazione saltata sabato scorso a Guspini a causa del maltempo, è stata una scelta felice da parte degli organizzatori di “Un'isola in festival”, il progetto che mette insieme la Fondazione del Teatro Lirico di Cagliari, il ministero dei Beni e delle attività culturali, la Regione e le otto Province sarde. Il successo della tappa cagliaritana lo conferma.
La visione (anzi, l'intuizione) è dei fratelli forlivesi Luca e Andrea Piallini, ex circensi che hanno scelto stabilmente la Sardegna come casa. Il loro progetto “Eventi verticali” ha la base a Ossi, ma loro hanno danzato per aria ovunque: anche sul campanile di San Marco, a Venezia. Per le loro figure acrobatiche i due attori si sono fatti affiancare da altre figuri volanti, le ex artiste di strada piemontesi “Le Baccanti”: le abbiamo viste, ad esempio, alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino.
Fin qui i danzatori (anche se “Intuizioni verticali” non è esattamente uno spettacolo di danza), e allora non può mancare la musica. Provvede Gipo Gurrado, un jazzista milanese che con l'elettronica ha un rapporto assai confidenziale, mentre ad Antonio Panzuto - pittore, scultore, architetto, quindi artista difficile da etichettare - si devono le scenografie di luce che esaltano i movimenti sul palco. Anzi, sul muro.
Difficile spiegare, dal basso, la sensazione che si prova davanti a uno spettacolo verticale. Meglio farla descrivere da chi ha avuto l'idea: «Il nostro è un inganno prospettico», rivelano Luca e Andrea Piallini, «la realtà gravitazionale si confonde e ricrea il punto di vista del vero. A quel punto non camminiamo e non danziamo su un muro, ma su un pavimento insolito».
Anche Paolo Fresu, che in passato ha lavorato assieme agli “Eventi verticali” e ama smontare sistematicamente le partiture come i Piallini smontano le convenzioni teatrali, sarebbe d'accordo: è proprio un'intuizione, la loro.
STEFANIA FRIGAU

28/11/2008