Rassegna Stampa

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Santa Gilla e Molentargius, consorzio unico e quattro Comuni insieme

Fonte: web Castedduonline.it
27 giugno 2013

Rilancio degli stagni

 



di   Dario Serra

 


Santa Gilla e Molentargius, un unico consorzio per il vasto ecosistema. La chiave di svolta per uscire dall’impasse e quindi avviare il grande rilancio. Sarebbe questa la strategia per valorizzare le risorse lagunari.
Cagliari, Capoterra, Elmas e Assemini sarebbero d’accordo. Non resta che attendere gli atti formali, e quindi le delibere che diano l’ok . La laguna non  è di competenza dei Comuni, ma del Demanio e quindi della Regione. L’iter burocratico per ottenere autorizzazioni è lungo, complesso e spesso arriva quando è troppo tardi. Non resta loro che prendere carta e penna e scrivere agli uffici regionali all’Ambiente.
Intanto, Daniela Cacciuto, direttore generale de Consorzio BiotecnoMares commenta l’iniziativa su Facebook:  “Occorre con urgenza convocare il tavolo tecnico con BiotecnoMares e le cooperative dei pescatori per costituire una organizzazione produttiva che faccia diventare Santa Gilla riserva naturale orientata alla pesca : polo d'eccellenza della molluschicoltura oltre ad altre specie ittiche integrato poi da attività turistiche”.
E il sindaco di Assemini, Mario Puddu esprime il suo entusiasmo e applaude all’iniziativa: “Il delicato processo di istituzione dell’area protetta, potrà essere più semplice e quindi reso più rapido, se il Parco regionale di Molentargius diventasse il Parco Regionale Lagunare Molentargius- Santa Gilla. Mi impegnerò personalmente affinché questo auspicio possa concretizzarsi  - e aggiunge - affronteremo il discorso con le Amministrazioni interessate, ma anche e soprattutto con le forze sociali e politiche del territorio, l’impegno concreto per giungere alla soluzione dei tanti problemi che si sovrappongono nella gestione di un ambiente delicato come la laguna di Santa Gilla. Siamo anche consapevoli che questo potrà effettivamente realizzarsi, se le decisioni e le scelte strategie saranno affidate ad un ente unico”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Dessì,  sindaco di Capoterra: “L’iniziativa è ottima perché finalmente potremo dare sviluppo alle potenzialità della laguna, per noi forza strategica. Puntiamo sulle risorse mare, stagno e montagna per dare impulso al turismo e recuperare posti di lavoro. D’altronde, il Centro di Educazione ambientale, che abbiamo deliberato in Giunta, la settimana scorsa e sarà portato avanti a Casa Spadacino a Su Loi è un valore aggiunto. Siamo convinti che la formula giuridica adatta per valorizzare Santa Gilla sia quella consortile”.
L’Assessore all’Urbanistica e Territorio, Leopoldo Marrapese, che ha seguito tutti gli incontri  e i tavoli tecnici con le municipalità interessate, aggiunge: “Utilizzare il Consorzio Molentargius è un ottima strategia. C’è già il contenitore e noi potremo metterci dentro le opportunità di sviluppo. Santa Gilla è importante per lo sviluppo e la valorizzazione del nostro territorio. Abbiamo inserito tra le priorità come il Piano del litorale per il mare e i progetti della montagna. Abbiamo le risorse e le vorremo utilizzare anche in termini occupazionali, oggi più che mai”.
Adesso, prima che sia troppo tardi, si cerca di rianimare il malato terminale che rischia l’asfissia e non dà sviluppo occupazionale. Senza toccare, l’argomento inquinamento tra rifiuti e casupole in eternit e il caos che regna tra i pescatori abusivi che strappano il pane di bocca a quelli regolari.
Il sindaco di Elmas, Valter Piscedda, l’ha detto anche venerdì scorso nella tavola rotonda organizzata da Sel in Aula consiliare: “Il parco lagunare produttivo  Molentargius-Santa Gilla” e continua a ripetere la sua proposta: “Gli accordi procedono e questo ci dà fiducia.  Sin’ora, purtroppo abbiamo visto che la laguna è gestita dalla buona volontà dell’Ufficio intercomunale nato con il progetto Life con i quattro Comuni, ma non va da nessuna parte. È finito tutto. Ormai abbiamo a che fare con il Demanio, la Regione e i controlli della Forestale. I sindaci di fronte a tanto degrado sono impotenti. L’unico modo per uscire da questo stallo è unirci al Consorzio Molentargius. Non chiediamo niente, ma solo che lo stagno sia valorizzato e crei occupazione”.