Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Un volume che illustra a tutto tondo la cultura e le tradizioni dell’Isola

Fonte: Sardegna Quotidiano
17 giugno 2013

 ARCIPELAGO MEDITERRANEO

 

Uno studio di catalogazione certosino, un lavoro accurato che ha portato alla raccolta e all’elaborazione di una massa, considerevole, di informazioni e dati. La Sardegna e il suo patrimonio immateriale, la cultura, le tradizioni popolari, una miniera di eventi, luoghi e monumenti, tutto dentro un corposo volume. È il risultato raggiunto dal progetto “Arcipelago Mediterraneo”, che vede coinvolte le isole di Sardegna, Corsica ed Elba, realizzato nell’ambito del Programma Operativo di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Marittimo, con capofila il Comune di Cagliari e partner l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia del Mibac. Ieri mattina in Cittadella dei Musei, la presentazione del volume “Arcipelago Mediterraneo. La Sardegna”, introdotta da Maria Assunta Lorrai, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici, da Maura Picciau, direttore dell’Istitu - to Centrale per la Demoetnoantropologia, e da Enrica Puggioni, assessore alla Cultura del Comune di Cagliari. Il progetto “Arcipelago Mediterraneo” (ArciMed) interessa i porti, e le strutture urbane ad essi collegate (quartieri portuali e fortificazioni), le risorse culturali e ambientali dell’entroterra di Cagliari, Ajaccio e Portoferraio. Nicolò Savarese, coordinatore generale del progetto, ha spiegato che «i porti costituiscono le “porte ” privilegiate di accesso ad un’isola. È fondamentale dotarli di centri di prima accoglienza turistica ed attrezzarli come centri di servizi multimediali, per fornire ai turisti tutte le informazioni sulle risorse del territorio». Il portale multimediale. Di questa fase del progetto si è occupato il comune di Cagliari. Il concetto di “Porta”: è stata scelta la Passeggiata Coperta del Bastione, per favorire la visita di Castello, tenendo conto del valore storico-architettonico del quartiere. A causa dei lavori di restauro in corso la sede provvisoria della Porta è all’interno del Palazzo Civico, nel largo Carlo Felice. Le Porte dell’Isola: hanno condotto i curatori del progetto ad una ricerca meticolosa per «individuare le risorse immateriali attive sul territorio e la valutazione del loro impatto ai fini di uno sviluppo turistico sostenibile», come ha sottolineato Barbara Terenzi, che ha coordinato gli studi, le ricerche e le indagini di campo. «Metodologicamente l’ap - proccio è stato di tipo “olistico”, a trecentosessanta gradi», ha detto ancora Terenzi. L’evento “guida” da cui è partito il lavoro di “osservazione” è stata la festa di Sant’Efisio, considerata ideale, per le sue implicazioni storiche, religiose, legate alla tradizione, per indagare il concetto di patrimonio culturale immateriale. Lo screening (che ha riguardato anche i comuni enappuntamenti tro i 50 km dal capoluogo e altre aree di pregio in tutta l’Isola) ha scandagliato arte e monumenti, artigianato tradizionale e contemporaneo, cultura ed eventi (le feste, i carnevali, i riti della Settimana Santa), le lavorazioni, come l’intreccio o i pani cerimoniali, enogastronomia, natura, luoghi e itinerari, tessuti, costumi, i balli, i canti, gli strumenti musicali tradizionali. Tutto raccolto in “Arcipelago Mediterraneo. La Sardegna” e nel prototipo di portale omonimo: per ogni voce, cosa, dove e quando. Uno studio approfondito che vuole essere anche un input – è stato detto - alla classe politica per promuovere e sostenere sempre più un turismo di qualità made in Sardegna. Massimiliano Messina