Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La sabbia nel posto sbagliato

Fonte: L'Unione Sarda
17 giugno 2013


POETTO. Un comitato di residenti chiede la conferma della pedonalizzazione
 

Al palo il piano per riportare al suo posto l'arena bianca
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Fine, chiara, quasi bianca. La sabbia che fino al 2002 assicurava un Poetto da cartolina esiste ancora, ma nel posto sbagliato: sull'asfalto del lungomare si sono depositate nell'ultimo decennio decine di metri cubi del vecchio arenile, che ora nessuno può togliere. E nemmeno proteggere. Gli autobus passano e ripassano su queste dune d'altri tempi, su cui parcheggiano motorini e automobili.
RIFIUTO SPECIALE Impossibile intervenire: come le alghe che hanno invaso la Prima e la Sesta fermata, si tratta di un «rifiuto speciale». La sabbia dovrebbe essere raccolta e pulita prima di tornare sulla spiaggia. Un progetto che quasi un anno fa è stato sposato anche dal Consiglio comunale - l'ordine del giorno venne proposto da Giovanni Dore, Idv - ma che ancora non si è tradotto in atti concreti.
Così la parte migliore dell'arenile viene schiacciata e maltrattata dai copertoni delle auto, in un lungomare che ha rimandato a settembre la pedonalizzazione.
SÌ ALLA PEDONALIZZAZIONE Per la «sperimentazione», il periodo scelto non è stato dei più fortunati: cinque fine settimana pescati in gran parte nel maggio più freddo e piovoso degli ultimi anni non hanno aiutato il progetto, che probabilmente avrebbe avuto ben altro risultato con un clima migliore. Il comitato Progetto Poetto, che riunisce una buona fetta di abitanti del quartiere in riva al mare, nonostante tutto rifiuta la definizione di «flop» e chiede di confermare i divieti per le auto.
Anzi: nei loro sogni ci sarebbe un lungomare libero da pullman e dove i ciclisti pedalano senza sconfinare troppo: «Sarebbe bello se il provvedimento venisse confermato, limitando eventualmente la pedonalizzazione al tratto tra la Prima fermata e l'incrocio con la via dell'Ippodromo, garantendo l'accesso ai parcheggi privati degli stabilimenti balneari e a quelli tracciati di fronte al Lido», spiega Alessandro Porrà, uno dei coordinatori del comitato di quartiere.
PULLMAN NEL LUNGOSALINE «Occorrerebbe valutare anche la possibilità di spostare sul Lungo Saline uno dei percorsi dei mezzi pubblici, come del resto avviene già nel primo tratto, e intensificare i controlli anche nei confronti dei ciclisti che non sempre rispettano il codice della strada che vieta di procedere affiancati in numero superiore a due».
Il Comune invece ha deciso di riprendere solo a settembre la sperimentazione: a luglio e agosto l'eliminazione dei parcheggi del lungomare rischierebbe di mandare in tilt tutto il sistema della sosta della zona. Per “Progetto Poetto” però «i parcheggi sacrificati sono pochissimi, perché c'è il divieto di sosta su gran parte del lungomare, anche se costantemente violato nell'indifferenza di chi dovrebbe garantirne il rispetto».
Da qualche giorno poi sono stati riservati agli abitanti 120 parcheggi: la scelta della Giunta è stata contestata dal gruppo dei Riformatori in Consiglio comunale, che hanno parlato di «spiaggia inaccessibile» e della necessità di realizzare nuove aree di sosta. Gli abitanti però non vogliono passare per privilegiati: «D'estate è proibitivo rientrare a casa», dice Alessandro Pintauro. «Il Poetto non è solo il lungomare, ci sono anche le vie interne, dove molti residenti non hanno un garage. Non capisco perché i residenti di San Benedetto, Villanova, Castello e Stampace abbiano, giustamente, il pass per il parcheggio, mentre noi non dovremmo avere questo diritto».
Michele Ruffi