Data: 27/11/08
Autore: Lina Palmerini Pagina: 17-17
Sezione: Politica e Società
Il caso Sardegna. Migliavacca in missione per ricucire gli strappi del Pd locale e sedare la fronda di Cabras
Il leader chiede un accordo forte: altrimenti meglio elezioni anticipate
ROMA
Lo ha chiamato di prima mattina per capire com'erano andate le cose e schierarsi dalla sua parte. Walter Veltroni fa quadrato su Renato Soru, il Governatore della Sardegna, che l'altro ieri sera a sorpresa ha dato le dimissioni dopo una nuova rottura con la coalizione di centro-sinistra che lo sostiene. «Hai svolto un eccellente lavoro. Cercheremo di ricreare le condizioni politiche per riprendere l'attività della Giunta», gli ha detto il segretario che dopo poco ha riunito i suoi per decidere le prossime mosse. E la prima decisione è stata quella di inviare a Cagliari Maurizio Migliavacca, attualmente responsabile delle campagne elettorali del Pd ed ex responsabile organizzativo dei Ds. In realtà, la scelta è caduta su Migliavacca proprio per il suo ex incarico: la fronda anti-Soru è infatti guidata da un ex-diessino e fassiniano (come Migliavacca), Antonello Cabras, già protagonista di un duello molto aspro con il Governatore sulla segreteria regionale sarda. Uno scontro che portò le diverse fazioni del Pd in tribunale: i magistrati invalidarono l'elezione di Cabras a segretario del Pd sardo dando quel ruolo a Francesca Barracciu. Dunque, questo è lo stato del partito in Sardegna e su queste lacerazioni è maturata – prima –la "sfiducia"dei consiglieri contro Soru e – dopo –le dimissioni del Governatore. Che con quel gesto ha voluto forzare una situazione che stava portando alla paralisi della Giunta.
Tecnicamente ci sono ancora 30 giorni di tempo per un ripensamento. Se non ci sarà, la Sardegna torna alle urne con 4 mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato di Soru. L'eventuale voto anticipato ci dovrebbe essere a febbraio. Walter Veltroni tenterà, d'intesa con Soru, di ricucire gli strappi e "normalizzare" il Pd sardo.Ma al partito fanno capite che l'ipotesi di elezioni anticipate non dispiace affatto al segretario. Per due ragioni. La prima è che la mossa spiazzerebbe il Pdl che non ha pronto un candidato altrettanto forte per sfidare Soru (torna il nome di Mauro Pili o di Emilio Floris, sindaco di Cagliari). La seconda ragione è che quella del voto anticipato appare come l'unica strada per rafforzare la leadership di Renato Soru che si ricandiderebbe. Veltroni non ha nemmeno esclusoun commissariamento del partito se la "missione Migliavacca" dovesse rivelarsi impossibile. Il gelo verso il Governatore è testimoniato dalle parole di ieri di Cabras: «Deciderà Soru: lui i consigli non li ha mai accettati ». La sintonia tra Veltroni e il Governatore dura da quasi dieci anni. Fu il leader del Pd, quando era segretario dei Ds, a portare –e far intervenire –l'inventore di Tiscali nel famoso congresso di Torino del 1999, quello dell'"I care". Fino ad arrivare ad oggi e all'acquisto di Soru de L'Unità. Ma oggi è tutto il Pd romano che si schiera con lui dai popolari a Enrico Letta. Dunque, un forte sostegno dai vertici ma non dal partito locale. E del resto Soru ha sempre tagliato il suo ruolo politico distinguendolo da quello dei partiti. Alla corsa per diventare Governatore si è presentato con una sua lista civica, sostenuto da Ds e Dl, anche se allora non esisteva il Pd. Ma una delle riflessioni di queste ore è che lo scollamento e la debolezza del Pd dal centro si sta estendendo in periferia. E la Sardegna è l'ultimo caso.
COMMISSARIAMENTO
La segreteria di Roma non esclude l'ipotesi di «normalizzare» i vertici del partito sardo Pdl in cerca di un candidato Un leader lasciato solo. Il dimissionario Renato Soru
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