Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Necropoli a Monte Claro

Fonte: L'Unione Sarda
10 giugno 2013


Straordinaria scoperta nel cantiere archeologico appena aperto
 

Trovata una tomba punica con due scheletri
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«Importantissime scoperte che permettono di aggiungere un nuovo capitolo alla storia antica di Cagliari, frutto di una mappatura del parco di Monte Claro che abbiamo richiesto alla Soprintendenza dei Beni Archeologici».
Esordisce così l'entusiasta presidente della Provincia Angela Quaquero in merito ai preziosi ritrovamenti avvenuti in questi giorni nel cantiere archeologico del parco di Monte Claro. Una vera e propria sorpresa per tutti. In appena 4 giorni, il responsabile degli scavi, l'archeologo Nicola Dessì ha riportato alla luce una bellissima tomba punica a pozzetto divisa in due da una fila di 5-6 anfore a siluro, databile alla seconda metà del IV secolo a. C.
DUE SCHELETRI AFFIANCATI All'interno della sepoltura i resti di due scheletri affiancati, presumibilmente uomo e donna. Ancora intatto anche il corredo funerario: 2 brocchette, una dipinta, l'altra decorata con protome femminile, rinvenute all'altezza dei crani e un'altra tenuta sul petto da uno dei due scheletri. In genere questi vasetti contenevano oli e profumi per allontanare i cattivi odori della decomposizione.
RITROVAMENTO CASUALE Tutto inizia due anni fa col rinvenimento fortuito delle anfore affiorate in superficie in seguito alle piogge e la successiva scoperta di una struttura per la quale era stata avanzata l'ipotesi di un pozzo sacro. Il ritrovamento, effettuato proprio da Nicola Dessì, ha spinto l'intraprendente studioso ad andare a fondo nelle ricerche, in un'area già frequentata nell'Eneolitico (età del rame, 2700-2200 a.C.) che diede vita alla “Cultura di Monte Claro”. Onore al merito perché questi lavori sono condotti gratuitamente. «Abbiamo avuto un finanziamento di mille euro dall'associazione Amici di Sardegna, utilizzati per le coperture assicurative e per acquistare le attrezzature di scavo».
Per il resto solo buona volontà e passione per la storia millenaria che appartiene a tutti i sardi. Dessì è affiancato dall'antropologo Marco Lodde e da 5 studenti del corso per guide turistiche tenuto dall'associazione Amici di Sardegna. Supporto logistico, guardiania e messa in sicurezza del cantiere sono a carico dalla Provincia.
UNA NECROPOLI PUNICA La parte scientifica è curata dall'archeologa della Soprintendenza Donatella Mureddu. «Queste straordinarie scoperte fanno ipotizzare la presenza di una necropoli punica ed è probabile che a pochi metri sorgesse un piccolo insediamento. In questo modo possono anche essere riletti i resti della struttura inizialmente interpretata come pozzo sacro», spiega. «Adesso procediamo con l'accurato recupero dei reperti. Poi presenteremo un nuovo progetto per un cantiere più duraturo, sostenuto da adeguati finanziamenti».
Valentina Caruso