Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«In corteo, troppe bugie su di noi»

Fonte: Sardegna Quotidiano
6 giugno 2013

 Rom

 

L’INIZIATIVA Sabato la consegna di una lettera indirizzata a Zedda e Cappellacci per chiedere la cittadinanza. Halilovic (associazione Dosta): «Istruzione libera per tutti e stop al razzismo le priorità»

Una lettera dai toni pacati, al sindaco Massimo Zedda e al presidente Ugo Cappellacci, con delle precise richieste: accelerare il diritto alla cittadinanza e proseguimento di tutti i processi legati all’inclusione sociale, ascoltando anche loro. Loro, per l’esattezza, sono i rom della città e della provincia. Cittadini cagliaritani a tutti gli effetti, vivono da decenni nel territorio e adesso chiedono il colpo di reni decisivo alle istituzioni per sbloccare il loro status di cittadini italiani, ma non troppo tutelati. Ci sono gli episodi di razzismo - l’ultimo, in ordine di tempo, Lotta studentesca che sbarra con nastro biancorosso le tre scuole medie cittadine dove i rom dovranno studiare, grazie a fondi europei -, il rischio è che la spirale di odio non sia finita, e i sonni che dorme la vasta comunità Rom sono tutt’altro che tranquilli. La consegna della missiva in busta chiusa alle istituzioni politiche sarà l’atto conclusivo della manifestazione di sabato, organizzata dalla associazione Rom “Dosta”. Si partirà alle 16.30 dalla chiesa di Sant’Eulalia, in via del Collegio, si attraverserà il quartiere Marina, poi il Largo, piazza Yenne, poi di nuovo giù verso via Roma, direzione palazzo Bacaredda prima e palazzo del Consiglio regionale poi. I motivi della manifestazione sono, ovviamente, anche il non far calare l’attenzione sui numerosi episodi di odio contro i rom. Consiglieri e assessori comunali e regionali di tutti i partiti hanno già tra le mani l’invito a partecipare. Per ora, certa la partecipazione delle associazioni Sardegna Palestina, Asce, Cagliari social forum, l’Anpi comunale e provinciale e il Coordinamento antifascista. «I diritti sono uguali per tutti, come quello allo studio e al vivere serenamente. Parteciperanno anche i Rom dei campi sosta di Monserrato e Selargius. Molti di noi sono nati e cresciuti qui», spiega Ratko Halilovic. Presidente dell’associazione Dosta, ha quarantasei anni e all’età di quattro è andato via dalla Bosnia per vivere in città. Moglie, undici figli, lavora come artigiano con il rame e vive in una casa in provincia grazie all’inclusione sociale. «Adesso vogliamo capire se le istituzioni vogliono portare avanti il progetto, continuando a dialogare con noi e le varie associazioni che ci danno una mano. Anche nel combattere ogni manifestazione di razzismo e intolleranza. Troppe bugie contro di noi, in tanti ne approfittano perché siamo i più deboli», continua Halilovic. La lettera, firmata da tutti i rappresentanti dei Rom, sarà dunque un vero e proprio banco di prova per capire il futuro dell’intera comunità. «Non chiediamo nulla di impossibile, ripeto, si tratta di diritti molto semplici. Soprattutto l’istruzione, rappresenta l’unico modo per esercitare consapevolmente i diritti di cittadinanza e potersi integrare meglio socialmente. La sua conquista è frutto di lotte lunghe decenni da parte del popolo italiano, del quale noi facciamo parte pienamente, nonostante pochi razzisti vogliano far credere il contrario ».

Paolo Rapeanu