Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Lirico La rabbia contro il sindaco sale alla ribalta sotto il comune

Fonte: Sardegna Quotidiano
5 giugno 2013

 

VIA ROMA Sit-in di un centinaio di dipendenti del teatro contro Zedda e sovrintendente. La Crivellenti: accordo con la Regione sui tempi del risanamento. Ma arriva la smentita dall’assessorato

I lavoratori del Lirico, oltre cento, protestano fuori dal municipio e si sentono solo urla e fischi contro Massimo Zedda, dopo il taglio dei fondi al teatro deciso dalla Regione a causa della mancata presentazione del piano di risanamento. I manifestanti speravano di incontrare il sindaco, che nel Cda di via Sant’Alenixedda occupa la sedia di presidente. Ma il primo cittadino, è stato detto loro, ieri pomeriggio era fuori città per impegni istituzionali. Prima della manifestazione la sovrintendente Marcella Crivellenti (anche lei nel mirino dei lavoratori, fin dal giorno della sua nomina) aveva respinto le accuse: il taglio dei fondi è una questione politica, non riguarda i vertici del teatro, aveva spiegato in un comunicato. E comunque, aveva aggiunto, con la Regione si è deciso di andare alla ricerca di una nuova data ultima per presentare il piano di gestione del Lirico. Ma in serata Antonio Conti, direttore generale dell’assessorato regionale alla Cultura, ha replicato dicendo di non avere mai parlato con la Crivellenti, smentendola pienamente. Una giornata di passione, insomma. «ZEDDA PINOCCHIO» Maschere con la faccia di Zedda e il naso di Pinocchio coprono il volto di tutti i lavoratori che protestano fuori da palazzo Bacaredda. Un paio di maxi forbici di cartone con la scritta Comune e Regione vengono posizionate tra le colonne davanti all’ingresso del Comune, e striscioni contro il sindaco. Fischi e caos per due lunghe ore: «Dimettiti», «Sindaco fascista», «Vergogna», queste le urla che rimbombano sotto i portici. «I capigruppo dei partiti, due mesi fa, ci avevano promesso soluzioni mai arrivate. Il rischio è il fermo di tutta l’attività teatrale», dice Massimiliano Ceccalotti, della Rsu. Presente anche Francesca Ticca, segretaria regionale della Uil: «Il Lirico va salvaguardato, senza se e senza ma. È una situazione non di facile comprensione», osserva la Ticca, «va trovata una via di uscita per garantire i lavoratori e la cultura che producono». E Annalisa Pittiu, della Cisl, spiega che «i quattro milioni di euro di taglio erano nel bilancio di previsione, adesso andrà rimodulato, colpendo purtroppo o il programma artistico o i dipendenti ».

LA SOVRINTENDENTE POMPIERE «Non si può scaricare questa vicenda politica sulla dirigenza del teatro, l’ipotesi del taglio fu avanzata anche nella scorsa finanziaria, senza le motivazioni oggi addotte». Parte così la difesa di Marcella Crivellenti, prima del sit-in di protesta dei lavoratori del Lirico. «Condivido le preoccupazioni sul taglio del contributo ordinario fatto dalla Regione». La numero uno di via Sant’Alenixedda ricorda «i rilievi contradditori come l’e l a b o razione del piano pluriennale di risanamento, il cui termine è scaduto a agosto 2012, quattro mesi prima del mio arrivo». E poi un annuncio non da poco: «È già stato concordato coi dirigenti regionali dell’assessorato competente un nuovo termine per la presentazione dello stesso», precisa la Crivellenti.

SMENTITA DALLA REGIONE Smentisce e tira bordate alla Crivellenti, il direttore generale dell’assessorato regionale alla Cultura Antonio Conti. «Non ho ancora avuto il piacere di conoscere la sovrintendente, smentisco il fatto che sia già stato concordato coi miei dirigenti un nuovo termine per la presentazione del piano». Sui tagli operati, Conti è netto: «Noi gestiamo la spesa che ci viene messa a disposizione. Siamo sempre stati disponibili, abbiamo incontrato una volta il direttore amministrativo dell’ente, il dottor Paoli», precisa Conti, «avevamo convenuto nel redigere il piano di risanamento, stiamo ancora aspettando. Agli atti c’è un nostro sollecito di aprile, e nessuna dilazione del termine».

Paolo Rapeanu

 I MOTIVI IL SALVAGENTE CONGELATO E CONTRIBUTO ORDINARIO RIDOTTO

 La protesta dei lavoratori e sindacati interni del Lirico, ieri, poggiava su un unico aspetto: il blocco dei nove milioni di finanziamento straordinario e il dimezzamento delle risorse ordinarie per l’assenza del piano di risanamento da parte della Fondazione. Dunque, sul banco degli imputati sono il presidente della Fondazione Massimo Zedda e Marcella Crivellenti, soprintendente nominata dal sindaco vendoliano. «Con il loro immobilismo hanno combinato questo disastro », accusano tutte le sigle sindacali. Una situazione che aveva portato l’assessore regionale alla Cultura, Sergio Milia, a imporre il dimezzamento del contributo ordinario. «No assoluto ai finanziamenti erogati al buio, nei miei uffici non è arrivata nessuna carta del piano di risanamento del Lirico», aveva detto Milia.