Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Dal Lirico un coro unanime contro Zedda

Fonte: Sardegna Quotidiano
4 giugno 2013

 

Dai comunicati di fuoco alla protesta. I sindacati del Lirico dissotterrano l’ascia di guerra e oggi manifesteranno sotto le finestre di palazzo Bacaredda dalle 16 alle 18 per far sentire la loro voce. Sotto accusa, ancora una volta, la sforbiciata del contributo ordinario del 50 per cento imposta dall’assessore regionale alla Cultura Sergio Milia, a causa della mancata presentazione del piano di risanamento da parte della Fondazione, che ha congelato pure il finanziamento straordinario da 9 milioni di euro. E così, scrivono unite le organizzazioni sindacali: «Il presidente e sindaco Massimo Zedda e il sovrintendente Marcella Crivellenti sono i principali responsabili, con il loro immobilismo, di questo disastro. Hanno disatteso clamorosamente ad uno dei loro principali obblighi istituzionali: la buona gestione e la tutela dei contributi certi della Fondazione», attaccano. Non solo, ma secondo le otto sigle sindacali, «l’immobilismo della direzione aziendale, a tre settimane dall’avvenuto taglio, (nessun consiglio d’amministrazione convocato), allarmano i lavoratori che vedono nella presentazione immediata di un piano di risanamento alla Regione, l’unica reale via d’uscita». Insomma, senza il documento, che sarebbe dovuto essere apparecchiato tempo fa, i soldi concordati con il palazzo di via Roma non si sbloccano. Era stato chiaro, sulla questione, anche l’assessore alla Cultura: «Basta con i finanziamenti erogati al buio, nessun piano di risanamento è ancora arrivato agli uffici dell’assessorato», aveva tuonato in consiglio regionale, annunciando la pesante limatura per il teatro. Drammatica, appunto, così come specificato dalle Rsu in lotta: «Il taglio del 50 per cento del contributo ordinario colpirà tutti i dipendenti della Fondazione. Senza un rapido reintegro nei collegati alla finanziaria regionale, ci sarà l’arresto produttivo ». A rischio, quindi, la musica e le opere da ascoltare nelle poltrone di velluto rosso. E così i lavoratori in forze al teatro chiedono «pubblicamente conto al loro presidente e alla sovrintendente un’assunzione di responsabilità », stanchi di «un futuro incerto per incapacità gestionale e poca trasparenza amministrativa».

F. O.