Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, protesta

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2013

Crivellenti nel mirino

 

Con la prima del Macbeth, l'altra sera, è andata nuovamente in scena la protesta dei lavoratori del teatro lirico. Obiettivi: l'azienda, con la quale i rapporti sono tesissimi dopo la nomina, lo scorso dicembre, del sovrintendente Marcella Crivellenti, e la Regione, per i tagli alla cultura. Tutto è cominciato con la richiesta dei lavoratori «all'azienda perché venisse autorizzata la lettura di un documento sindacale prima che cominciasse la rappresentazione dell'opera shakespeariana. Ma un'ora prima dello spettacolo il direttore amministrativo, su richiesta del sovrintendente, ci ha impedito di utilizzare il palcoscenico e il microfono», tuona Massimiliano Cecalotti della Rsu, sottolineando che «non è escluso che l'azienda sia chiamata a rispondere di comportamento antisindacale».
Per far conoscere le ragioni della loro iniziativa, i lavoratori sono quindi scesi in platea tra il pubblico e hanno illustrato ai 1680 spettatori presenti il documento con cui contestano la scelta della Regione di ridurre di 4,5 milioni di euro le risorse per Lirico per il 2013. «Senza questi soldi, che rappresentano la metà dei fondi ordinari che la Regione destina al Lirico, sarà un disastro per il teatro», ha spiegato Cecalotti. «Ma se la Regione ha tagliato le risorse, la colpa è dell'azienda, del sovrintendente e del cda», hanno ripetuto i rappresentanti sindacali. «La gestione attuale del Lirico è totalmente inadeguata». In chiusura di serata è andata in scena la seconda protesta, un flash mob del coro che, ricordando l'infelice affermazione dell'ex ministro Giulio Tremonti, secondo il quale «con la cultura non si mangia», un chiaro esempio di «moderna saggezza italiana», ha voluto richiamare l'attenzione sul fatto che, invece, «senza cultura, si muore». Quello andato in onda venerdì rappresenta soltanto il primo atto di una serie di manifestazioni di protesta che i lavoratori del teatro lirico intendono ripetere fino all'ultima replica del Macbeth, domenica prossima.
Mauro Madeddu