Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Nell’isola il Pd recupera il voto dei grillini

Fonte: La Nuova Sardegna
30 maggio 2013

 

Diana: «Meglio delle politiche ma preoccupa l’assenteismo». Sel: «Servono innovazioni». Riformatori: «Buon risultato»

    elezioni comunali 2013




di Alfredo Franchini

    I risultati in tutti i Comuni sardi

CAGLIARI. Dopo le elezioni politiche del febbraio scorso, le cose vanno meglio per il Pd ma c’è, all’interno, un po’ di scaramanzia ad ammetterlo: troppe volte i Democratici, forti dei sondaggi, hanno creduto di avere la vittoria in tasca. Così alle cautele espresse a caldo dal segretario Silvio Lai, si aggiunge la prudenza per il futuro prossimo del capogruppo in Consiglio, Giampaolo Diana.

«Siamo andati meglio che alle politiche e credo che dietro alla scelta degli elettori ci sia un giudizio positivo sui nostri amministratori – afferma Diana – sulla loro capacità di amministrare la cosa pubblica. Però non si può dimenticare che c’è stata una perdita di voti da parte di tutti i partiti, un calo di affluenza davvero preoccupante per la qualità della democrazia partecipata».

Un altro elemento del voto di domenica scorsa è il crollo del consenso per il Movimento di Grillo, pur tenendo conto della diversità tra il voto politico e quello delle amministrative. Il Centrosinistra, e in particolare il Pd, ritiene che ci sia stato alle politiche una doppia motivazione: di chi intendeva «solo» protestare, magari punendo lo stesso Pd, e di chi riteneva che gli eletti avrebbero spazzato via la vecchia politica.

«Una parte di quell’elettorato è tornato a casa – sostiene Giampaolo Diana – nella scomposizione del voto al Movimento Cinquestelle c’è chi ha calcolato un trenta per cento di voti provenienti dall’area del Pd. Nel voto per le politiche i nostri elettori avevano giudicato la collocazione del partito. E abbiamo subito, pur vincendo, una grande perdita di voti perché gli elettori non avevano capito l’alleanza con il Pdl e il sostegno al governo Monti. Una preoccupazione viva ancora oggi... Dobbiamo dimostrare che quel ritorno a casa non è inutile».

Nel centrosinistra il dibattito è stato appena avviato. Il lento avvicinamento alle prossime elezioni regionali è stato legato, per quanto riguarda il destino delle primarie e la scelta del candidato, al congresso nazionale del Pd. Il primo alleato, Sel, non guarda di buon occhio la brusca accelerata che il segretario Silvio Lai vuole dare nella scelta della leadership entro la prossima estate o al massimo a settembre. E da questa tornata elettorale l’alleanza tra Pd e Sel non esce rafforzata. «Il centrosinistra registra una positiva ma insufficiente tenuta che deve far riflettere», afferma Michele Piras deputato e coordinatore regionale di Sel, «abbiamo bisogno di aprirci a componenti nuove della società e della politica sarda: ai giovani innanzitutto ed ai nuovi bisogni di una terra profondamente ferita dalla disoccupazione e dalla precarietà». Il coordinatore di Sel ricorda due elementi: il forte assenteismo, segno del malessere imperante e il buon andamento di Sel sia ad Assemini (6%) che a Iglesias (7,5%).

Giorgio Oppi, leader dell’Udc, partito premiato nel voto a Iglesias con il 35% dei consensi, unico capoluogo di provincia interessato al rinnovo dell’amministrazione, nonostante la vittoria sia andata a un candidato del centrosinistra, (ci sarà il ballottaggio tra quindici giorni), polemizza: «Mi ha sorpreso il risultato del Pd che, con poco più del venti per cento, perde consensi rispetto alle scorse politiche. Da questo momento in poi lavoreremo per il ballottaggio, nel tentativo di raggiungere tutti i nostri cittadini e spiegare la validità del nostro progetto». A Iglesias il centrosinistra aveva sei liste a sostegno, oltre un centinaio di candidati e una lista, quella dei Riformatori, che alla Regione ha due assessori e sostiene il governo Cappellacci. I Riformatori sono soddisfatti del proprio risultato: «La marcata carica di innovazione si è espressa principalmente attraverso l'elezione di una brillante giovane donna, prima degli eletti nella lista di Iglesias: Valentina Pistis, emblema di un partito che scommette sulla presenza femminile», dice il coordinatore regionale Michele Cossa. I sardisti ad Assemini hanno ottenuto il 6% dei voti e il commissario provinciale sardista, Guido Sarritzu, afferma: «È un risultato che ci proietta fiduciosi alle prossime regionali».