Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quelle serate anni '60 che fanno felici disabili e pensionati

Fonte: L'Unione Sarda
27 maggio 2013


Musica italiana e canti in limba
 

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«Vedere un anziano ed un disabile felici dentro un giorno di festa, è una cosa che a me riempie sempre il cuore». Il maestro Lucio Tunis non teme la retorica quando traccia il bilancio della serata organizzata dall'Arpa per la Giornata mondiale dell'anziano. D'altronde sul grande palcoscenico del Conservatorio di musica c'erano i Cugini di campagna in gran forma, i protagonisti degli anni '60 e per gli amanti del canto in limba l'affascinante Maria Giovanna Cherchi, con tante altre vecchie glorie. La straordinarietà di questo evento che ha raggiunto da tempo la maggiore età sta proprio nell'attenzione che Lucio Tunis e la moglie Rita Onano (presidente dell'Arpa) riservano a chi non è più giovanissimo. «I giovani hanno la possibilità di ascoltare dal vivo i loro idoli, gli anziani no. E allora - aggiunge Tunis - eccoci qua, tutti assieme, senza spendere nulla». Per la verità, quest'anno è stato introdotto un ticket di pochi euro. «Ma giusto per aiutarci a mettere in piedi il cartellone che prevede Bobbi Solo, i Camaleonti e l'anno scorso Albano».
Finora le serate musicali inventate da Lucio Tunis sono state possibili grazie a piccoli contributi di enti come Comune, Provincia e di grandi aziende come L'Unione Sarda. «Ma è sempre una corsa disperata: arriviamo al traguardo col fiatone e la paura di rimetterci lo stipendio».
Poi un appello alla Regione. «Se ci darà una mano - conclude Tunis - potremo organizzarci meglio, e senza il terrore di non poter fare fronte agli impegni presi». La solidarietà verso gli anziani e il mondo dei disabili sembra ripagare di tutti i sacrifici che l'organizzazione dello spettacolo comporta. Il Conservatorio di via Bacaredda si è riempito di spettatori entusiasti. I Cugini di campagna hanno cantato la loro struggente “Anima mia”, Maria Giovanna Cerchi ha portato le melodie in limba della Sardegna. «E noi dell'Arpa - aggiunge Rita Onano - faremo sempre di tutto per rispettare questo appuntamento che rende felici migliaia di persone». E se qualche ente pubblico darà un contributo c'è da credere che il palcoscenico del Conservatorio sarà sempre affollato di vecchie e nuove glorie della musica leggera italiana. Dopo le mitiche “serate d'autunno” ci saranno serate per tutte le stagioni? Chissà.
Giovanni Puggioni