IMU. Quanto risparmiano i cagliaritani dalla sospensione (provvisoria) dell'imposta
I piccoli proprietari: ora sgravi sugli immobili in affitto
C'è chi risparmierà oltre 500 euro, chi solo 64. La sospensione del pagamento dell'Imu sulla prima casa vale, per i cagliaritani, un'economia di circa 20 milioni di euro. Parte dei 75.874.834 euro che il Comune ha incassato di Imposta sugli immobili, 53 milioni di quali trattenuti nelle casse municipali, il resto versato allo Stato.
Gli effetti del decreto del 21 maggio che congela la tassa sugli immobili (almeno sino a settembre, poi si vedrà) si dispiegheranno sulle 47.885 famiglie cagliaritane che possiedono una casa. Il 72,5% dei 66.030 nuclei che risiedono in un'abitazione propria, contro le 12.654 (il 19,1%) che vive in affitto e 5491 (l'8,3%) che sta in residenze per anziani, in case concesse in comodato d'uso o in usufrutto da genitori a figli o che sfugge al fisco.
La spesa media per chi possiede un bivano varia da 64 a 125 euro, per un trivano da 116 a 296 e per un quadrivano da 250 a 488, a seconda della zona.
La fotografia del risparmio è stata scattata dall'Apci, l'Associazione proprietari casa e immobili, che ha fatto una valutazione dell'impatto del decreto sulle famiglie. Inutile dire che si tratta di «una boccata d'ossigeno rilevante in un momento piuttosto difficile». Anche se a settembre, se non dovesse essere trovata la copertura finanziaria, dall'aria pura si potrebbe passare al soffocamento.
CROLLO DELLE LOCAZIONI Il problema numero uno, secondo l'associazione, è l'effetto che l'Imu ha avuto sugli immobili locati. A Cagliari non si applica l'aliquota massima - 10,5 per mille - ma l'8,6. Ciononostante, secondo l'Apci gli effetti pratici della tassazione sono stati il dimezzamento dei contratti di locazione (cifra non confermata da numerose agenzie immobiliari) e un incremento del 20 per cento delle disdette dei contratti, rispetto al 2012. «Gli aumenti di imposizione inusitati», spiega Stefano Tolu, presidente regionale dell'associazione dei proprietari, «hanno indotto molti a non affittare più e cercare di vendere gli immobili, peraltro non trovando chi acquisti». Per scendere sul concreto, «l'Imu ha comportato un incremento delle tasse comunali del 150% andando a gravare ancor più sul bilancio delle famiglie già provate», spiega Tolu. «Senza considerare che con la prossima introduzione della Tares (la tassa sui rifiuti) la situazione è destinata a peggiorare».
LE PROPOSTE Una delle conseguenze potrebbe essere un nuovo incremento del “nero”. Dal punto di vista dei proprietari, «in questa situazione», secondo Tolu, «per evitare risvolti anche drammatici nel settore delle locazioni conseguenti alla fine degli affitti legali è necessario trovare alcune soluzioni. La prima: che la riduzione al 4 per mille dell'aliquota di base del 7,6 per mille, non costituisca una mera facoltà concessa ai Comuni ma sia trasformata – specie in caso di contratti “concordati” – in una previsione di legge. La seconda: che vengano introdotti ulteriori sgravi fiscali per i contratti d'affitto abitativi agevolati».
Fabio Manca