Cultura
23 Maggio 2013 ore 10:00
Lunedì 27 maggio, la mattina per scuole superiori e la sera per il pubblico, il film sui tragici avvenimenti della seconda guerra mondiale verrà proiettato al Teatro Eliseo di Nuoro
Foto dal web-. bombardamenti su Cagliari
"Gli ultimi testimoni". Nel titolo del documentario si riassume bene il contenuto: storie di uomini impegnati sui monti della Grecia dell'Albania, lungo le steppe della Russia e il deserto africano. Ma anche il vissuto tragico di Mauthausen, la strage di Cefalonia, i campi della Siberia e quelli sotto il sole d'Africa, i bombardamenti di Cagliari e il dramma degli sfollati.
La passione per la storia, ma soprattutto il desiderio che queste storie, di un'umanità profonda, non andassero disperse, ha portato Graziano Canu, giornalista nuorese della tv privata Videolina a realizzare un film con le testimonianze di 25 reduci sardi della seconda guerra mondiale.
Lunedì 27 maggio, la mattina per scuole superiori e la sera per il pubblico, il film verrà proiettato al Teatro Eliseo di Nuoro.
"Testimonianze, a volte anche inedite, da salvare prima che questi uomini, che hanno vissuto la terribile realtà della guerra - dice Canu - non possano più farlo, considerato che sono persone che hanno dai 90 ai 102 anni". Ma ci sono anche i racconti di due donne, una di Desulo e l'altra di Bortigali, che il conflitto mondiale lo hanno vissuto aspettando il rientro dei loro soldati, e combattendo in paese, a loro volta, un'altra guerra, quella per la sopravvivenza. Una ricerca, quella del giornalista-regista, attraverso tutti i paesi dell'isola, durata oltre otto mesi, in compagnia dell'operatore Renzo Gualà per incorniciare racconti spesso drammatici, ma a volte con spunti anche ironici, come nel caso di due sconosciuti che ebbero la sfortuna di finire a Mauthausen e che scoprirono di essere entrambi sardi dal dialetto. "Grazie all'aiuto della presidenza della Giunta regionale e alla Camera di Commercio di Nuoro - annuncia Graziano Canu -
realizzeremo un Dvd che all'inizio del prossimo anno scolastico distribuiremo in tutte le scuole della Sardegna. Questa la mia più grande soddisfazione. Perché, come scrive Mario Rigoni Stern, "anche se ancora pochi di noi sono testimoni, questo
nostro passato non deve restare nell'oblio perché ora i nostri ventri sono sazi e le case calde, perché abbiamo un letto pulito per dormire e i nostri nipoti sorridono compassionevoli se ci vedono raccogliere e portare alla bocca le briciole che rimangono sulla tovaglia o se mettiamo da parte un pezzo di pane rimasto sulla tavola"