Scontro tra centrodestra e centrosinistra
di
Jacopo Norfo
Giovedì 23 Maggio 2013 | 12:20
I due Chessa si fronteggiano nell’Arena. La politica dei nervi poco saldi ci regala uno scontro da copertina proprio nella mattina in cui si scopre che sotto l’anfiteatro c’è una distesa enorme di rifiuti speciali. I cagliaritani dovranno pagare 800mila euro in più per i danni di questo disastro. Chi li ha messi? Colpa della vecchia amministrazione di centrodestra che non ha mai vigilato, oppure della nuova che dopo due anni non ha ancora risolto i problemi con la struttura ancora sbarrata ai turisti cagliaritani? Va in scena la quasi rissa, si sfiora lo scontro fisico, alla fine la seduta della commissione viene interrotta quando l’architetto Maria Luisa Mulliri ha comunicato che in alcune zone era impossibile accedere. Nel monumento inaccessibile il nervosismo sale alle stelle: anche consiglieri solitamente tranquilli come Fabrizio Marcello davano segni di tensione evidente per le polemiche degli ultimi giorni sul caso Poetto e sul caso Exmà. Il centrosinistra si sente braccato, il centrodestra attacca e lo fa adesso in maniera diretta e senza aplomb. Il leader della rivolta diventa Gianni Chessa dell’Udc, scatenato davanti a taccuini e telecamere. Volano scambi pesanti con l’altro Chessa, Maurizio del Pd, che guidava la commissione in un sopralluogo che è diventato scottante. I due poli hanno litigato perché hanno scoperto di avere entrambi precise responsabilità: Cagliari ha un monumento semplicemente distrutto, devastato. Le gradinate sono forate dalle tribune in legno, l’anfiteatro è annerito dall’incuria dell’uomo. Da una parte c’è chi nel centrosinistra dà le colpe alla vecchia giunta Floris, e a quella di Delogu, che ha permesso lo scempio della legnaia. Dall’altra nel centrodestra c’è chi afferma che in due anni non solo il problema non è stato risolto, ma la situazione si sta aggravando per i tempi biblici dello smontaggio, e comunque Cagliari ha perso sia l’area per gli spettacoli sia la possibilità di aprire il monumento ai visitatori e di valorizzare la storia.
"Ho dovuto sospendere il sopralluogo perché gli esponenti dell'opposizione mi hanno costretto: non hanno permesso di ascoltare i tecnici del Comune sullo stato dei lavori in corso all'Anfiteatro romano e hanno mantenuto un comportamento inaccettabile".
Sono queste le parole di Maurizio Chessa, presidente della commissione lavori pubblici che questa mattina ha dovuto interrompere, dopo appena mezz'ora, il sopralluogo congiunto con la Commissione Cultura nell'anfiteatro romano.
"L'atteggiamento degli esponenti dell'opposizione durante il sopralluogo - ribadisce Chessa - è stato intollerabile: chiedevano ripetutamente di conoscere i costi necessari per la rimozione della legnaia quando ben sapevano che gli interventi ed il loro costo sono stati descritti nelle apposite delibere, a disposizione di tutti i consiglieri".
Insomma Chessa considera l'interruzione avviata da alcuni commissari durante il sopralluogo, come "una strategia orchestrata, studiata a tavolino per non far sapere ai cittadini e ai giornalisti come stanno realmente le cose e chi ha danneggiato l'anfiteatro".
Obiettivo della riunione era infatti valutare lo stato dei lavori in corso nel monumento archeologico "deturpato - anche secondo la Presidente della Commissione cultura Francesca Ghirra - dalla legnaia, resa fatiscente dalla cosiddetta carie grigia".
E' doveroso evidenziare - prosegue Francesca Ghirra - che tutti i lavori che l'amministrazione sta portando avanti all'anfiteatro si sono resi necessari per lo stato di incuria in cui è stato tenuto per anni il monumento, dove il costante permanere della legnaia, che sarebbe dovuta essere smontata ogni anno, ha causato la formazione di muffe che hanno gravemente compromesso il sito".
"E' giunta l'ora - ha ribadito Maurizio Chessa - di riparare i danni provocati dalla legnaia che stiamo rumuovendo ma si badi, che altri hanno realizzato: non di certo l'attuale giunta Zedda".
Alla rimozione della legnaia che componeva la platea e il primo anello, seguirà lo smantellamento del legno marcio che compone il secondo e il terzo e anello. "A quel punto, valuteremo se sono presenti altri eventuali danni al monumento archeologico e penseremo come valorizzarlo", ha concluso il consigliere comunale del PD Claudio Cugusi.
E mentre la rimozione della restante parte della legnaia va avanti, a questa notizia positiva si aggiunge un aspetto negativo come il ritrovamento inatteso di una discarica di rifiuti speciali sotto l'arena: scarti di lavorazione con resine che richiedono particolari modalità di smaltimento e che, di sicuro, faranno lievitare i costi. Una spesa che di sicuro era evitabile.
Infatti ad oggi il costo per la perizia di variante, che si è resa necessaria in seguito al ritrovamento della discarica, ammonta a circa 57 mila euro, mentre i lavori del primo lotto per rimuovere la platea e il primo anello, si aggirano intorno ai 280 mila euro.
"I danni nella roccia che ospitano i pilastri a sostegno della legnaia, non li abbiamo fatti noi - ha detto all'uscita dell'Anfiteatro Maurizio Chessa - e le responsabilità sono a parer mio molto chiare, e ".
Seguono le dichiarazioni di Maurizio Chessa e di Francesca Ghirra, rispettivamente presidenti delle Commissioni lavori pubblici e Cultura del Comune di Cagliari.
"L'obiettivo della convocazione in una riunione congiunta delle Commissioni all'Anfiteatro, era quello di valutare lo stato dei lavori in corso all'anfiteatro. Pur essendo pubbliche, le commissioni che eseguono sopralluoghi in aree di cantiere non possono consentire che estranei al Comune assistano ai lavori, per una evidente ragione di sicurezza e responsabilità. E' infatti scellerata e spregiudicata la condotta di quanti, abusando del ruolo di rappresentate della città, hanno invitato la stampa e i privati cittadini a partecipare a una seduta di lavoro, visto che appena due settimane fa l'anfiteatro è stato aperto al pubblico in tutta sicurezza in occasione di Monumenti Aperti. E' doveroso evidenziare che tutti i lavori che l'amministrazione sta portando avanti all'anfiteatro si sono resi necessari per lo stato di incuria in cui è stato tenuto per anni il monumento, dove il costante permanere della legnaia, che sarebbe dovuta essere smontata ogni anno, ha causato la formazione di muffe che hanno gravemente compromesso il monumento.
I lavori, che stanno rispettando i tempi previsti dal delicato intervento di restauro nel monumento archeologico, stanno procedendo e contiamo di restituire alla città il nostro caro anfiteatro quanto prima, compatibilmente con i tempi necessari alla sua conservazione, sia per le visite che per attività di spettacolo.
Occorre sottolineare, infine, che se le precedenti amministrazioni avessero avuto maggior rispetto e riguardo nel preservare il patrimonio della città, la nuova amministrazione non avrebbe dovuto impiegare tanto tempo a reperire ingenti somme di denaro per sanare le tante ferite che affliggono Cagliari".
Video di Marcello Polastri
http://www.sardegnasotterranea.org