Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ma la Musica non suona mai

Fonte: L'Unione Sarda
23 maggio 2013


Già spesi 22 milioni nell'area attorno al Teatro lirico: ancora chiusi i 720 posti auto

Viaggio nel parco della Fonsarda inaugurato nel 2011
Le note di George Friedrich Handel le hanno sentite in pochi, la fontana musicale ha suonato solo il giorno dell'inaugurazione. Era il 7 maggio del 2011 quando il nastro venne tagliato. A distanza di due anni e qualche giorno il Parco della musica ancora non è riuscito a decollare. La cerimonia in pompa magna, con tanto di banda della Brigata Sassari, assaggio di Launeddas ed esibizione di ballo tundu. Erano tempi di campagna elettorale. Gli ultimi atti della Giunta Floris.
CANTIERE APERTO Nello spazio verde incastrato tra i palazzi alti di San Benedetto e quelli residenziali della Fonsarda i lavori non sono mai finiti. Ventisettemila metri quadrati, un progetto ipotizzato nel 2001, quattro anni di cantiere (aperto nel 2007), oltre ventun milioni di euro spesi per tirar su l'opera. Tutto è come allora, o quasi. I cittadini continuano ad aspettare i 720 parcheggi interrati promessi da tempo, boccata d'aria buona per un'area ad altissima densità di traffico. «Abbiamo la documentazione pronta», garantisce l'assessore ai Lavori Pubblici Luisa Anna Marras. «La settimana prossima chiederemo un incontro ai vigili del fuoco. Se ci daranno conferma dell'agibilità, il parcheggio a breve sarà aperto». Sui tempi l'assessore non si sbilancia, l'ultima parola spetta ai vertici di viale Marconi. E al malumore generale la Marras replica: «Purtroppo i lavori si sono rivelati più lunghi e complessi di quanto ci aspettassimo. Dispiace anche a noi».
TRA VERDE E CEMENTO Ameni laghetti, passerelle di legno, il prato all'inglese, qualche fiore sparso qua e là e i piastrelloni in calcare di Orosei. Le porticine delle strutture in muratura presenti all'interno dell'area sono impolverate, i vetri pure. Il teatrino previsto nel progetto iniziale non è mai diventato realtà, nei laboratori realizzati come appoggio del Teatro Lirico nessuno è mai entrato. E anche l'arena all'aria aperta sembra abbandonata a se stessa. Da via Bacaredda, tra un tubo di metallo e l'altro, s'intravede un aiuola, attorno sei panchine non ancora utilizzate. Il cancello è chiuso. Così come le rampe per il sottopassaggio: i semaforini sono spenti, le sbarre di ferro immobili da anni. Sulla porta scorrevole di uno dei tanti ascensori collegati al parcheggio interrato c'è un cartello: fuori uso, si prega di scusare il disagio . È tutto in stand-by.
I PROSSIMI PASSI Nelle casse di Palazzo Bacaredda sono arrivati i 2 milioni e cinquecentomila euro stanziati con delibera della Giunta regionale a dicembre dell'anno scorso. «Adesso abbiamo i soldi necessari per completare tutto», assicura la rappresentante della Giunta Zedda. «Questi ultimi finanziamenti serviranno per la valorizzazione di piazza Nazzari, per ultimare i lavori del teatrino, per la realizzazione di un baby parking e per far finalmente partire i laboratori». Rimangono le barriere architettoniche. «Gli uffici stanno lavorando per completare il loro abbattimento, siamo agli ultimi atti».
Sara Marci


Nel mirino l'assenza dei posti auto: «Così è escluso chi non abita nella zona»
«Questi lavori sono infiniti»
I frequentatori: il posto è bello ma servirebbero più alberi

Di anatre da qualche giorno non se ne vedono più, è rimasto solo un germano reale: nuota solitario nel laghetto affacciato sull'ingresso laterale. Terminato o no, il viavai sulle passerelle di legno scuro è continuo. Le panchine quasi tutte occupate, sono soprattutto i residenti della zona a frequentare il Parco della musica. Qualcuno sfoglia il giornale all'aria tiepida, i nonni giocano coi nipotini, le badanti fanno capannello accanto agli assistiti sulle carrozzine.
L'arena all'aperto in attesa dei concerti è diventata una pista di pattinaggio. «Da cittadina mi sento presa in giro, a due anni dall'inaugurazione ancora non hanno ultimato i lavori», polemizza Alessandra Adamo. «Ma il posto è bello». Cuffiette alle orecchie e libro tra le mani: «Vengo quasi tutte le mattine», racconta Andrea Corda. «Abito qui vicino, se dovessi prendere la macchina rinuncerei. Trovare parcheggio è impossibile, spero aprano presto quelli interrati». Poco distante Tonino Langiu è assorto nel suo romanzo: «È una bella struttura, ma c'è pochissima ombra, le panchine sono lontane dagli alberi». Il cielo è un po' coperto, per oggi si chiude un occhio, ma sulla fontana musicale non transige. «Ha suonato il giorno dell'inaugurazione, da allora non l'ho più sentita». Luisa Medda approfitta del giorno di ferie per portare la nipotina a giocare all'aria aperta: «Non c'è l'area dedicata ai cani, scorrazzano ovunque». Anna, 82 anni, passeggia col rosario in mano: «C'è poca sorveglianza e dovrebbero mettere più alberi». Francesco Angilella chiacchiera con un amico. «Dovrebbero dedicare uno spazio ai cani». E sui parcheggi ancora chiusi: «Spero si sbrighino ad aprirli, in questa zona sono necessari». (sa.ma.)

 


Progetto
Quell'idea
nata nel 2001
sulla scia
dell'albergo
Tutto parte con la prima Giunta Floris. È l'inizio del 2001, l'idea ambiziosa comincia a circolare tra i corridoi di via Roma, nell'estate dello stesso anno il progetto muove i primi passi. Comune, Fondazione del Teatro Lirico e la Minoter, società del gruppo Cualbu, patron del T Hotel, siedono attorno allo stesso tavolo.
Davanti hanno una sfilza di scartoffie: è il regolamento del Pit, progetto integrato territoriale. Sono disponibili dei fondi comunitari che la Regione è pronta ad assegnare a pubblici e privati per la riqualificazione di aree cittadine. Il progetto ottiene il via libera del Consiglio comunale nel 2003, dalle casse di viale Trento parte la prima tranche. L'albergo prende lentamente forma, nel 2005 viene completato. I lavori del Parco si arenano sino al 2007. A giugno la De Sanctis Costruzioni spa vince la gara d'appalto, arrivano le prime ruspe. La Piazza si trasforma. Data di ultimazione lavori: 27 maggio 2010, si legge nel contratto. Ma slittano. Il collaudo tecnico amministrativo si fa attendere sino a metà del 2011. Dall'inaugurazione del 7 maggio dello stesso anno la struttura è ancora in cerca di gloria. (sa. ma.)