Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Spariscono i chioschi e le strutture perdono pezzi

Fonte: Sardegna Quotidiano
22 maggio 2013

 Poetto

 

L’ORDINANZA I gestori iniziano a smantellare: «Solo spese, nessun guadagno, così alcuni di noi non potranno riaprire» n Nel groviglio di osservazioni, nell’impiccio Puc e Pul, nel ping pong tra Comune e Regione, ecco le gru pronte a tirare via i chioschi come scatolette. E in questo modo, ieri mattina, il “Miraggio”, mentre veniva portato via, è stato inevitabilmente rovinato in più parti lasciando al titolare, oltre che uno spazio vuoto sulla spiaggia, l’incombenza di rimetterlo a posto per l’estate. E siccome tutti i chioschi sono stati realizzati allo stesso modo, farne alcune parti a pezzetti sarà inevitabile nello smontaggio. Un’altra spesa all’orizzonte con la speranza, quella di tutti, di poter ricominciare a lavorare nel mese di luglio. Poi certo è che le spese e altre spese ancora vanno ad aggiungersi al magro guadagno degli ultimi due anni tra caccia all’amianto dell’anno passato e la poca chiarezza nella materia chioschi. Ma andando per ordine, ora i proprietari dei chioschi hanno avuto il permesso di superare i sigilli per ricorrere allo smontaggio delle strutture, e quindi in questi giorni il Poetto sarà una processione di strutture in legno che, bene che vada, saranno rimontati tra due mesi circa. Nel giro di qualche settimana, il tempo di togliere i chioschi dalla spiaggia, i gestori dovranno presentare il nuovo progetto in Comune per ottenere la concessione e aspettare di ottenerla. «E da qui a realizzare tutto secondo me arriviamo al mese di agosto», spiega Valentina Demontis che entro qualche ora chiamerà la gru di turno per portare via il suo “Sesta area”. «E così molti di noi neanche riapriranno perché non ne vale la pena». Per colpa dell’estate finita e «soprattutto delle spese eccessive ».

Tra montare e smontare i chioschi e il lavoro che non c’è il dramma cresce. «Eppure continuano a chiamarci abusivi, ma noi in tutti questi anni abbiamo pagato ogni cosa, compreso il canone del suolo lo scorso dicembre, e per anni anche il sovracanone fino a qualche tempo fa del quale dovremmo chiedere il rimborso perché serviva a migliorare il Poetto e invece nulla è stato fatto. E comunque ognuno si prenderà tutta la responsabilità, nel giro di un anno provvederemo con le denunce». I chioschi che riapriranno a estate inoltrata rimarranno aperti fino al 31 dicembre grazie a una legge regionale. Da qui ad allora bisognerà sperare che il Pul, piano di utilizzo dei litorali, sia approvato dal comune e poi dalla regione, entro i tempi necessari. A complicare la faccenda una variante nel Puc, piano urbanistico comunale, che ha visto il Poetto trasformarsi in un’area di servizi, particolare che troverà qualche difficoltà ad essere digerita in Regione. Fino all’entrata in vigore del Pul, che devono essere adottato in coerenza ed in attuazione del Ppr (piano paesaggistico regionale), le uniche opere ammissibili al Poetto continueranno ad essere monta-smonta. Ma dopo il 31 dicembre, se nulla sarà stato fatto, lo stallo porterà via per sempre i chioschi dal Poetto. Intanto la spiaggia in queste ore verrà sgombrata, la paura è che ricapiti ciò che è capitato al “Miraggio”, ovvero che qualche struttura nell’operazione venga danneggiata. «E vorrei proprio capire se dobbiamo ancora pagare noi anche questo», dice Demontis. Vi.Sa. +