Rassegna Stampa

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Via allo smontaggio dei baretti, ma salgono i costi delle operazioni

Fonte: web cagliaripad.it
22 maggio 2013


Il primo è stato il chiosco “Il Miraggio”, ma durante l’intervento alcune parti del manufatto si sono distrutte: "Si tratta di spese aggiuntive e impreviste”, spiega il titolare dell'attività Piero Marci, “ma andremo comunque avanti: a questo punto non ci possiamo certo fermare”
redazione cagliaripad,
 

 

Sono partite stamattina in spiaggia le operazioni di smontaggio delle strutture in legno dei chioschi del Poetto. Il primo è stato “Il Miraggio”, da dove sono stati portati via i bagni. Ma si è registrato subito il primo inconveniente: impossibile effettuare gli interventi di rimozione senza distruggere parti di manufatto.

"Si tratta di costi aggiuntivi e imprevisti - spiega il titolare dell'attività Piero Marci - Ma andremo comunque avanti: a questo punto non ci possiamo certo fermare". E potrebbe trattarsi di un problema che andrà a complicare il lavoro di tutti gli altri chioschi in spiaggia, costruiti allo stesso modo e con gli stessi materiali.

Il consigliere comunale del Psd'Az Paolo Casu preannuncia un'interrogazione. "E' stata una vera sorpresa - sottolinea l'esponente dei Quattro Mori – I titolari delle attività non si aspettavano certo un risultato del genere al primo, previsto, intervento di rimozione".

Altri problemi per i gestori: questa mattina è emerso durante un incontro in Municipio che, per 'isolare' le parti di piattaforma di legno rimaste vuote dopo l'asportazione dei bagni e del caseggiato centrale, occorrerà una recinzione meno semplice e più costosa di quella che i titolari si aspettavano.

Gli operatori hanno proposto delle soluzioni alternative: tra queste anche la sistemazione di travi in legno per chiudere momentaneamente lo spazio rimasto senza copertura. La procedura che potrebbe portare alla riapertura delle attività, forse a luglio, prevede la rimozione dei manufatti (sottoposti a sequestro lo scorso aprile dalla Guardia Costiera su ordine della Procura) e poi la ricostruzione una volta ottenute le autorizzazioni da parte del Comune.