Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baretti, prime demolizioni Ricostruire costa 25 mila euro

Fonte: L'Unione Sarda
22 maggio 2013


POETTO. Inizia il Miraggio: «Legno rovinato, il preventivo lievita»


Smontare e rimontare. Più facile a dirsi che a farsi. Tirar via le viti dalle travi che compongono i baretti del Poetto è un'operazione delicata e rischiosa. Richiede tempo (almeno una settimana) e denaro (in media 20 mila euro). Il legno si spacca. La salsedine e le intemperie hanno indebolito le strutture adagiate sulla sabbia. Il risultato è un susseguirsi di crack che sono fitte al cuore per chi è costretto ad assistere - pezzo dopo pezzo, rottura dopo rottura - allo smantellamento di un sogno.
«SPESE INUTILI» Piero Marci, 50 anni, tre figli, quattro dipendenti, faceva i calcoli ieri mattina di fronte al suo “Miraggio”, chiosco della sesta fermata. Mentre gli operai di una ditta specializzata tentavano di smontarlo cercando di salvaguardare le travi, lui faceva mentalmente la conta dei danni. «Ci vorranno almeno quattro giorni», ha commentato sconsolato, «altri quattro ci sono voluti per svuotare il chiosco all'interno. Quanto mi costerà? Non ne ho la più pallida idea. Pensavo che me la sarei cavata con 20 mila euro, ma il legno continua a spaccarsi e il preventivo iniziale è già aumentato di 5 mila euro». Oltre al danno la beffa, insomma. «Mi auguro di riuscire a rimontare e a riaprire entro i primi di luglio. Voglio lavorare. Ho bisogno che la mia attività riparta. Non per guadagnare ma per ammortizzare queste inutili spese. Per ora mi sto solo indebitando».
UNDICI CHIOSCHI Il Miraggio è solo il primo degli undici chioschi che da qui ai prossimi giorni devono essere smontati per poter essere ricostruiti. Nell'elenco il Capolinea di Antonio Congera e il Palm Beach di Maria Assunta Cabras. «Prima s'inizia meglio è», dice il primo, «se tutto andrà come deve andare, forse riusciremo a riaprire a fine giugno».
«NON HO I SOLDI» Un cauto ottimismo che Maria Assunta Cabras non può condividere. Lei il suo chiosco non può smantellarlo. «Non ho i soldi, sono disperata», si sfoga, «anche volendo non posso far smontare il Palm Beach perché sono al verde. Se prima avevo un lavoro che andava bene e grazie a Dio non dovevo chiedere niente a nessuno, ora non so più a che santo votarmi. Quello che si sta facendo al Poetto è terribile». Caustico il commento del presidente regionale del Sindacato italiano balneari, Alberto Bertolotti. «Dalla politica mi aspettavo più coraggio e almeno un pizzico di buonsenso. Invece niente. Lo dico senza polemiche, è semplicemente una constatazione. La politica non può continuare a demandare tutte le decisioni ai tribunali amministrativi e penali. C'è una razza in via di estinzione che è quella dell'imprenditore. La priorità dovrebbe essere la tutela del tessuto produttivo e del lavoro, ma ormai sembra che non importi più a nessuno».
Paolo Loche